Toto Schillaci Malattia – Salvatore Schillaci, meglio conosciuto come Totò nelle ‘notti magiche’ dei Mondiali italiani del 1990, tornerà trionfalmente nelle case italiane a partire dal prossimo 9 marzo, come concorrente del reality show in coppia con la moglie Barbara. Beijing Express, che sarà trasmesso da Sky.
Fisicamente la partecipazione di Schillaci a questa prova è stata faticosa; inoltre, ha dovuto lottare davvero per rimettere in carreggiata la sua vita dopo aver subito un colpo devastante nel gennaio dello scorso anno, quando gli è stato diagnosticato un cancro al colon, uno dei tumori più subdoli del corpo: “Nel gennaio di un anno fa mi hanno trovato un cancro al colon-retto, a febbraio mi hanno operato la prima volta, due mesi dopo la seconda.”
Ecco perché – come si chiedevano in molti quando si è diffusa la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro – il 58enne ex attaccante di Juventus e Inter si trovava al centro oncologico ‘La Maddalena’ di Palermo: “Erano le 8.15 del mattino, aspettavo per la mia visita di controllo, perché sono in cura lì.” Pochi secondi dopo aver finito la colazione al pub, sono stato circondato da individui mascherati che brandivano pistole.
Avevo in mente un’aggressione. Dopodiché i carabinieri si sono qualificati, ma per una frazione di secondo tutti sono rimasti confusi e terrorizzati. Un’altra atleta d’eccezione, Federica Pellegrini, e suo marito, Matteo Giunta, sono tra le nove coppie che hanno preso parte allo spettacolo, già interamente registrato.
In un’intervista alla rivista “La Maddalena”, l’ex attaccante della Juventus ha parlato dell’arresto di Matteo Messina Denaro avvenuto il 16 gennaio e ha fatto una confessione al riguardo. “Il mondo mi è caduto addosso, sono caduto in depressione e avevo paura di morire.” Salvatore Schillaci, ex attaccante della Juventus e della Nazionale nonché simbolo del trionfo dell’Italia ai Mondiali del 1990, parla della sua battaglia durata 14 mesi contro il cancro al colon.
Fortunatamente l’ex calciatore non ha riportato lesioni ad altri organi quando ha spiegato al Corriere della Sera che le metastasi si erano diffuse. Il retto e lo sfintere non fanno più parte di me. Avere qualche problema minore è preferibile che morire, dice Schillaci, che ha subito due procedure.
“Poi”, continua, “mi hanno scoperto una minuscola macchia sul collo dopo sei mesi; una settimana fa l’hanno bruciata con le radiazioni; e oggi ho gli esami per verificare se è tutto a posto”. La struttura di La Maddalena, dove il 16 gennaio è stato catturato Matteo Messina Denaro, capo di Cosa Nostra, è lo stesso luogo in cui è stato ricoverato Schillaci.
Stavo facendo colazione al bar della clinica quando ho notato che tutti erano in piedi sopra di me mentre cercavo di accendermi una sigaretta. Avevo il terrore che fosse un’aggressione per la sua potenza, ma poi ci hanno calmato. «Mi ha dato nuovo coraggio e forza: nonostante le sfide, la vita continua», che, insieme alla sua apparizione nella trasmissione televisiva Beijing Express, gli ha dato la motivazione per ricominciare.
Ha avuto anche il sostegno incrollabile della moglie Barbara Lombardo, da lui definita a tutti gli effetti “il mio medico personale”. Anche quando ero triste, malato, in agonia e non avevo voglia di uscire di casa, lei era lì per me. Mi ha tirato i capelli e mi ha urlato di riprendermi la vita. Era feroce ed è stata lei a sostenermi. Mentre si parla del suo periodo alla Juventus, l’ex calciatore affronta anche le “pettegolezze” che hanno influito sul loro rapporto.
Ciò dà credito anche alla storia secondo cui l’ex presidente della Juventus Giampiero Boniperti avrebbe cercato conforto a casa sua per calmare la moglie Rita tra le voci sulla relazione di Gianluigi Lentini. Sembra che questo “abbia influenzato alcune scelte” in base al suo racconto. “Ci sono stati momenti difficili, molto brutti, anche a causa dei tifosi avversari”, ha detto quando gli è stato chiesto se avesse lasciato la Juventus per ragioni di voci.
Del tumore parla Totò Schillaci. “Il mondo mi è crollato addosso dopo due interventi chirurgici.
“Il mondo mi è caduto addosso, sono andato in depressione, avevo paura di morire.” È quanto ha detto Totò Schillaci al ‘Corriere della Sera’ parlando del tumore che aveva avuto 14 mesi fa e che sembrava essere guarito dopo due interventi chirurgici. Questo “mi è venuto in mente tutto” secondo l’ex calciatore. Per fortuna, la malattia non ha avuto effetti su nessun altro organo poiché era contenuta nel colon.
È stato poi rimosso. Il retto e lo sfintere non fanno più parte di me. Alcuni problemi minori sono preferibili alla morte rispetto a tutti questi. Una guerra che lo ha segnato, ma ormai il peggio sembra essere passato: “Ho subito due operazioni”, racconta l’ex attaccante, che i tifosi ancora stimano per i suoi gol a ‘Italia 90’.
Forse questo ha influito sul mio gioco e di conseguenza la Juventus stava pensando di vendermi. Poi, sei mesi fa, gli hanno scoperto una piccola macchia sul collo; una settimana fa l’hanno bruciato con le radiazioni; e oggi ho degli esami per determinare se va tutto bene. Ma lo faccioTutto bene e voglio continuare a vivere. Oggi segna il suo ritorno in televisione, questa volta come rivale nel programma Sky Beijing Express.
Dopo una breve parentesi con la Sicilia, prima di approdare ai bianconeri, i suoi sei gol ai Mondiali del 1990 lo hanno reso il capocannoniere del torneo e il volto delle “notti magiche” in Italia. Vivendo nella sua città natale, Palermo, Schillaci ha attualmente 58 anni. Dopo il suo ritiro dal calcio, si è rinominato personaggio televisivo, apparendo come ospite in vari programmi e recitando nelle sue serie “Squadra antimafia—Palermo Oggi” e “L’isola dei famosi”.
Ancora una volta nella conversazione viene affrontato il tema della salute. Schillaci è d’accordo con la valutazione di Dino Baggio sull’abuso di sostanze stupefacenti tra i calciatori di quell’epoca? “Abbiamo preso tutto quello che ci hanno dato”, confessa, “ma sotto controllo medico”. Associare queste malattie ad epoche precedenti? Prego che non sia vero e voglio avere fiducia nei medici; Non posso crederci.