Pino Rinaldi Zoppica – Dopo aver lavorato come inviato, regista e romanziere, Giuseppe ‘Pino’ Rinaldi è entrato a far parte del cast di Chi l’ha visto? nel 1990 e da allora ha ospitato numerosi spettacoli. Tra le sue mani sono passati i più raccapriccianti episodi di cronaca criminale, come quello che ha coinvolto Ferdinando Carretta, che ha ammesso davanti a lui di essere responsabile dell’omicidio della famiglia.
Chi è il vero responsabile qui? Mah, mi chiedo…Pino Rinaldi, il cui nome di battesimo è Giuseppe e che in realtà è un importante giornalista, è nato il 25 gennaio 1961, sotto il segno dell’Acquario. È stato un membro di spicco di Chi l’ha visto? team di sceneggiatori dal 1990 e da allora il miglior corrispondente dello show.
Con la Polizia di Stato è responsabile della trasmissione dei Commissari di Rai 3, dal titolo “Sulle tracce del male”. Nel 2021 inizia anche a condurre la trasmissione in seconda serata di Rai 2 Detectives – Casi risolti e irrisolti in collaborazione con la Polizia di Stato. Ha seguito negli anni numerosi casi penali, come quello di Ferdinando Carretta e Salvatore Parolisi.
Conosciamo la vita di Di Pino Rinaldi con la giornalista Rai Laura Mambelli; nel giorno del suo 50° compleanno, nel gennaio 2011, la moglie del direttore d’orchestra è deceduta. La vita personale del conduttore televisivo è un mistero.Dove ha conosciuto Giuseppe Rinaldi sua moglie Laura Mambelli?
Laura Mambelli è stata una nota giornalista e mezzo busto del Tg1 che ha esordito negli anni ’90.
È venuta al mondo il 22 gennaio 1961, sotto il segno dell’Acquario, e come precedentemente riportato, è deceduta il 22 gennaio 2011. Si è ammalata sul lavoro poche settimane prima della sua morte ed è stata successivamente ricoverata in ospedale, dove è deceduto.Anche se dovessimo far supporre ai colti che risiedi a Roma, non avremmo ancora abbastanza informazioni per dipingere un’immagine chiara.
Il giornalista ha sempre evitato i pettegolezzi nonostante il suo ampio consenso poiché sa quanto possa essere dannoso per la sua reputazione.Durante un’intervista alla serie Detectives di Tv Sorrisi e Canzoni, ha spiegato perché aveva bisogno di camminare con un bastone: “Zoppico perché da giovane ho avuto un tumore al femore – ha raccontato il giornalista – che mi ha compromesso l’uso della gamba. ” Per questo motivo, ho sempre esitato a farmi filmare.
Autore di “Commissari” e importante inviato di “Chi l’ha visto?” dal 1990. Ora, dal 12 giugno, “Detectives” di Giuseppe è visibile su Raidue in seconda serata. Sono sei le puntate dedicate ai casi chiusi oa quelli ancora in attesa di risoluzione. Storie di veri crimini basate su interviste a vittime e testimoni oculari.
Siamo interessati a qualcosa di più che trovare dove si trova un criminale; dobbiamo anche sapere perché ha commesso l’atto in questione. Intendo utilizzare il contributo di neuropsichiatri, psicoterapeuti ed esperti di comunicazione non verbale. La vera notizia, tuttavia, è che il veterano profiler dell’FBI e consulente del creatore e produttore esecutivo di “Criminal Minds” Jim Clemente interverrà in crimini irrisolti da Los Angeles. A lui interessavano solo i fatti concreti del delitto, compreso il luogo in cui è avvenuto e l’aspetto della vittima. in un agguato a Roma nel 2011; ndr e “tra quelli risolti, ci occuperemo del caso di Maurizio Minghella” .
Hai sentito la confessione di Ferdinando Carretta sull’uccisione di tutta la sua famiglia e sulla convivenza per anni con il “mostro di Firenze”. Come le è venuta in mente?Che il “mostro” è qualcun altro e non ha alcun legame con i “compagni di merenda” Vanni, Pacciani e Lotti.Mi stavo solo chiedendo perché hai portato un bastone nello studio di registrazione.
Dato che ho avuto un tumore al femore quando ero giovane, non posso sopportare completamente il peso su quella gamba. Questo è il motivo per cui mi sono sempre sentito un po’ impacciato all’idea di essere filmato. Il bastone che uso è mio, e non è qualcosa che faccio per abitudine, ma non voglio sembrare il Dr. House.
Non ci soffermeremo su dettagli cruenti; infatti, faremo il contrario. “Sperimenteremo nuovi linguaggi; la nostra missione è servire non solo lo spettatore ma la comunità nel suo insieme.Daremo un resoconto completo e accurato degli eventi grazie alla nostra vitale collaborazione con la Polizia di Stato.
Sabato 12 giugno alle 22.40, su Rai 2, va in onda in anteprima un nuovo programma delittuoso con Giuseppe Rinaldi, firma di punta di Chi l’ha visto e di altri programmi come I commissari, in onda su Rai3.In sei distinti appuntamenti serali, il giornalista e la Polizia di Stato discuteranno di casi di alto profilo e di basso profilo, chiusi e aperti.
I documenti di indagini sia di alto profilo che oscure su crimini irrisolti forniscono la spina dorsale di una narrazione incentrata sugli investigatori che hanno lavorato ai casi. Gli eroi della storia sono i “detective” che hanno seguito da vicino i casi nelle notizie. Il progr ramme è stato svelato alla presenza di Ludovico di Meo, direttore della rete, e Francesco Messina, direttore del Nucleo Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, in una web conference.
La situazione di Denise Pipitone, tra le tante, non è certo da discutere, come si è visto dalle puntate iniziali dello show. Ho passato così tanto tempo a occuparmi di crimini che l’ultima cosa di cui ho bisogno è un disaccordo con qualcuno. Quando il mondo se ne sta già occupando, ad ogni trasmissione, vi sembra normale riproporlo? C’ero io all’inizio del caso Mazara del Vallo.
Che cos’è tutta questa fissazione per i telegiornali? I casi che includono elementi di finzione o di fantasia, continua Rinaldi, tendono ad attirare l’attenzione del pubblico. Come Biancaneve, Denise è una vittima impotente in questa situazione.