La storia di Ciccio e Tore: scomparsi e ritrovati morti nel casale abbandonato

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La storia di Ciccio e Tore: scomparsi e ritrovati morti nel casale abbandonato
La storia di Ciccio e Tore: scomparsi e ritrovati morti nel casale abbandonato

La storia di Ciccio e Tore: scomparsi e ritrovati morti nel casale abbandonato – Il 25 febbraio 2008 un bambino rimase vittima nello storico quartiere di Gravina di Puglia dopo essersi gettato in un pozzo all’interno di una cascina. La terrificante scoperta dei vigili del fuoco dopo aver salvato il ragazzo è che le fondamenta del serbatoio contengono i corpi mummificati di due bambini.

Nella storia dolceamara di Francesco e Salvatore abbondano dubbi, incertezze e ombre persistenti. Situata nel centro di Gravina di Puglia, questa casa vanta un centinaio di stanze ed è enormemente costruita in mattoni. La famiglia Pellicciari, originaria di Modena, giunse nel sud della Lucania nel 1800 e fece di questo borgo, situato a quaranta chilometri a sud di Bari, la propria residenza di campagna.

Un odore di muffa che ricorda le case scomparse da tempo si diffonde dalla struttura per lo più vuota. Molti bambini cercano conforto nelle cripte, nei pozzi e nelle scale lungo via della Consolazione a causa delle leggende metropolitane che sostengono siano dimora di fantasmi. Un undicenne di nome Michelino cade nel pozzo che fornisce acqua ad una cisterna situata proprio lì. Cade in caduta libera per decine di metri sulla pietra irregolare, ma fortunatamente atterra illeso.

Chi erano i fratelli minori di Gravina?

Sul posto si precipitano numerosi curiosi, tra cui anche i vigili del fuoco. Michelino sta bene, ma è un po’ spaventato e infreddolito. Tuttavia, sul fondo del pozzo, si possono vedere le ossa di due piccoli. Eccoci al 25 febbraio 2008. Le particolari condizioni fanno sembrare le ossa preservate. Quindi è impossibile determinare da quanto tempo i resti siano lì. Anche se le identità non saranno confermate finché non saranno disponibili i risultati dell’autopsia, le scarpe e la giacca trovate accanto ai corpi offrono un enorme indizio. I segni sui muri testimoniano un destino tragico, poiché furono creati dal disperato tentativo di scalare quel muro della prigione.

È ragionevole supporre che i corpi rinvenuti siano quelli dei due ragazzi, Francesco e Salvatore scomparsi dalla loro frazione due anni fa. Come nei peggiori incubi, il pozzo della vecchia casa inghiottì i ragazzi. Qualunque sia il caso, come è nato? Hanno riportato ferite? Per quanto riguarda la soluzione a questa domanda, ti fa ripensare a un giorno di giugno 2006.

Soccorso di Ciccio e Torre

Da quando i ragazzi, Cicco e Tore, sono andati a vivere con il papà, venti giorni fa, sono cambiate molte cose. Filippo Pappalardi ha ottenuto l’affidamento dei due ragazzi grazie ad una recente sentenza del Tribunale per i Minorenni di Bari in seguito alla separazione dei genitori avvenuta nel 1997. che, con la nuova moglie Maria, convive con loro ormai da tempo; hanno due figli adolescenti e un figlio di tre anni. La madre, Rosa Carlucci, si trasferisce a Santeramo in Colle per vivere con il nuovo compagno 60enne, e con lei resta la figlia maggiore.

Il 5 giugno i due ragazzi uscirono per il consueto gioco pomeridiano. Tuttavia quella sera non tornarono a casa; poco prima di mezzanotte Filippo si è recato al vicino commissariato di Gravina per sporgere denuncia di persona scomparsa. Sono stati i mezzi militari a dare il via all’inseguimento dei due bambini. Tuttavia, trovarli vivi diventa meno probabile col passare del tempo. In più, il passare del tempo. C’è stato disturbo alla quiete pubblica nel borgo pugliese a causa di voci di rapimenti di bambini da parte di pedofili, orchi e nomadi. C’è un crescente senso di sospetto tra i genitori l’uno verso l’altro.

Procediamo nella stessa ottica dei familiari

Le nuvole si addensano all’interno del nucleo familiare, avvolgendo la madre e il padre – quel padre violento e collerico – in un’ombra ampia. Il suo cellulare è rimasto spento per alcune ore la sera del 5 giugno quando è stata attivata la denuncia della sua assenza. Dettagli che mettono l’uomo al centro dell’attenzione. Il padre, 41 anni, aspettava con impazienza notizie dai suoi due figli quando ha deciso di spegnere il telefono. Dopo aver consultato Carlo Bui dell’Unità Analisi Crimini Violenti Anticrimine, lo scorso 14 giugno le indagini hanno chiesto il suo aiuto.

Solo in agosto tre bambini si fecero avanti per dire che Ciccio e Tore avevano giocato la notte prima di scomparire. I ragazzi sarebbero probabilmente coinvolti in una battaglia di palloncini d’acqua nella storica Piazza delle Quattro Fontane. Questa finestra temporale comprende le ore dalle otto e mezza alle nove. Uno dei ragazzi lo rimproverò per aver fatto la pipì a Ciccio e disse che i loro fratelli più piccoli sarebbero saliti sulla Lancia Dedra blu del papà se ne avessero avuto la possibilità.

Sembrava che i fratellini fossero scomparsi nel nulla perché nessuno a cui avevamo contattato per referenze riusciva a trovarne. Contemporaneamente, nel corso delle indagini, emerge un altro terrificante sospetto. Il 29 agosto è stata arrestata la ragazza di 15 anni il cui partner l’aveva aggredita sessualmente.

La macchia dell’abuso

“Siamo giunti alla conclusione che siano morti, sulla base degli elementi in nostro possesso, per mano del padre.” Accuse di sequestro di persona, due accuse di omicidio premeditato aggravatodi parentela e di occultamento di cadavere furono intentati contro Filippo dal pm Marzano nel 2011. Si dice che in questa particolare circostanza i due ragazzi più piccoli abbiano disobbedito al padre, che successivamente si è infuriato. Le forze dell’ordine sostengono che gli apparenti omicidi dei fratelli minori siano avvenuti a seguito di una punizione che si intensificò in carcere e che vi rimase fino al 4 aprile 2008.

La storia di Ciccio e Tore: scomparsi e ritrovati morti nel casale abbandonato

È proprio nella cantina dello storico casale, infatti, che erano stati rimossi i corpi senza vita di Ciccio e Tore, poche settimane prima, il 25 febbraio. Dai risultati dell’autopsia pare che non siano morti per abusi ma piuttosto per fame, dopo essere caduti nel pozzo, forse mentre giocavano. A causa dell’emorragia interna causata dalle ferite riportate nella caduta, è morto per primo. In quelle macerie desolate, nessuno si preoccupava delle richieste di aiuto e nemmeno cercava di ritrovare i loro creatori.

Un papà è completamente scagionato da ogni illecito.

Con l’assoluzione del padre dei bambini nell’aprile 2016 l’indagine si è conclusa. L’idea che Ciccio e Tore abbiano visto il padre la notte in cui scomparve è ancora sostenuta da alcuni, ma non da altri. Riferendosi all’omissione nel suo racconto, agli avvenimenti reali nella “casa delle cento stanze” e al ritrovamento della batteria di un cellulare “Motorola” all’interno di quella cisterna. Dopo averlo esaminato,

Filippo è stato risarcito di ventimila euro per la sua ingiusta detenzione, e quarantamila euro per il danno alla sua esistenza. Tuttavia, Rosa nega di essere stata sola quella notte; dice che Ciccio e Tore erano con altri bambini che sarebbero stati più discreti con le loro conoscenze. Se i compagni dei ragazzi avessero rivelato quello che sapevano, secondo la madre dei ragazzi, oggi i ragazzi potrebbero essere ancora vivi. Era più importante scoprire l’assassino che trovare i due ragazzi scomparsi in questa storia straziante dal finale orribile.

Gravina, in Puglia, è nota per la sua storica fattoria, la “casa dalle cento stanze”, che ha storie da raccontare sul famoso passato della città. La tenuta rurale della famiglia Pellicciari potrebbe fungere da sfondo perfetto per un film giallo grazie alla sua atmosfera mistificante, al profumo del vecchio mondo e ai molti misteri:

Cose come le scale, le cisterne e le stanze con angoli bui sono infestate dai fantasmi. I bambini si sono messi in pericolo giocando sui muri fatiscenti come in un parco giochi, il tutto alla ricerca di attività paranormali. La tragica fine dei giochi dei fratelli Pappalardi fu la causa della scomparsa di Ciccio e Torre, Francesco e Salvatore, che furono poi ritrovati morti nella cisterna dell’antica masseria nobiliare, oggi adibita a tomba. Ci sono capitato per puro caso.

L’adolescente Michele è caduto nel pozzo dell’edificio mentre inciampava dietro a una palla. Quelli sul campo di calcio che potevano fare di più per aiutarlo erano i suoi compagni di squadra. Nella fretta di salvare il bambino spaventato, i vigili del fuoco hanno scoperto due corpi senza vita, uno coperto di letame, che giacevano accanto alla cisterna che raccoglieva l’acqua piovana.

Persi nel silenzio e nell’ombra c’erano Ciccio e Tore, che sembravano scomparsi. Era chiaro che i due fratelli erano scomparsi quella notte perché indossavano pantaloni bianchi e una maglietta arancione. L’enigma iniziato poco dopo il tramonto del 5 giugno 2006 è stato risolto in modo spettacolare.

Allora cosa era successo lungo il percorso della Consolazione? Ognuna delle affermazioni era completamente infondata. Si scopre che le aspettative erano ben lontane da ciò che realmente accadde. Si è scoperto che dopo tutto il padre dell’assassino non era l’assassino.Sembrava una catastrofe che era sfuggita dalla comprensione, non ciò che restava era nulla di mostruoso o malvagio.

Venerdì 5 maggio 2006. I bambini Salvatore Pappalardi, undici anni, e Francesco, tredici anni, hanno programmato di giocare all’aperto prima del tramonto. Mentre il sole tramonta, Filippo, che convive da tempo con il suo nuovo coinquilino, si reca alla locale stazione di polizia per ufficializzare la questione.

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