Giovanni Sallusti Wikipedia – Combattimenti a palazzo Sallusti. Nel giorno in cui Silvio Berlusconi dà la fiducia al governo Letta, Giovanni, nipote di Alessandro Sallusti, direttore de L’Intraprendente.it, attacca lo zio. Il “sì” dei Cavs al premier ha provocato un “Berlusconi tradisce” titolato da Giovanni Sallusti sulla stampa italiana. Simile a quanto fatto dallo zio Alessandro, oggetto dell’articolo di giornale intitolato “Alfano tradisce” pubblicato oggi, mercoledì 2 ottobre.
Gli argomenti però sono completamente diversi. È lo stesso predicato. Tuttavia, c’è un abisso tra zio e nipote quando si tratta di titoli di casa Sallusti. Alessandro critica Alfano per essere «il leader dei traditori che daranno voti alla sinistra», mentre Giovanni condanna con forza il Cav per aver ceduto alle richieste dei colombi di fiducia ad ogni costo. Un tradimento di Berlusconi.
Perché questo termine, spiega l’autore Giovanni Sallusti: per l’amarezza di una corte un tempo speranzosa ma ora delusa. Certo, perché no. Perché non ripristinare il nome di un quotidiano palesemente più berlusconiano del Giornale, ci hanno chiesto qui. Il telegiornale del mattino titolava “Alfano tradisce”, dai suoi ex colleghi di via Negri, dove l’autore ha anche lavorato.
“Alfano capo a metà” – Giovanni però prende di mira anche Alfano, bollandolo come “capo a metà”: in nome della fluttuazione neocristiana all’interno di un governo stretto attorno al principio di immobilità, ad eccezione dei due tipicamente italiani: tax & trascorsa, Alfano si apprestava a tradire le ragioni fondanti ottocentesche di Forza Italia, la sua splendida anomalia, ahimè troppo spesso ipotetica, di un assembramento liberale dentro il Paese più statalista che ci sia, l’urlo delle imprese e del tessuto produttivo.
C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora. Ancora un colpo al Cav: “Ha tradito tutti”. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino , e lo sanno.
il grido delle imprese e del tessuto produttivo, all’insegna del neodemocristiano, aleggia all’interno di un governo ammassato attorno all’idea dell’immobilità, ad eccezione dei due movimenti tipicamente italiani: il fisco e la spesa. C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora.
Ancora un colpo al Cav: “Ha tradito tutti”. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino , e lo sanno. il grido delle imprese e del tessuto produttivo, all’insegna del neodemocristiano, aleggia all’interno di un governo ammassato attorno all’idea dell’immobilità, ad eccezione dei due movimenti tipicamente italiani: il fisco e la spesa.
C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora. Ancora un colpo al Cav: “Ha tradito tutti”. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino , e lo sanno. tassazione e spesa pubblica. C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora.
Ancora un colpo al Cav: “Ha tradito tutti”. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino , e lo sanno. tassazione e spesa pubblica. C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora. Ancora un colpo al Cav: “Ha tradito tutti”. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino e lo sanno.
Ha lavorato come giornalista e saggista, e ora è senior partner della società di pubbliche relazioni Idein Communication. Ha collaborato con “Libero”, dove ha lavorato come garzone di bottega nel 2006, “nicolaporro.it” e “La Provincia”, tutti sotto la guida di Vittorio Feltri. Ha pubblicato su Libero, L’Ordine di Como e Il Giornale, dove ha lavorato le ore più lunghe della sua vita curando il supplemento culturale di Vittorio Sgarbi.
Ha ideato e curato il funzionamento del sito di notizie economiche lintraprendente.it. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo i libri Unione Europea , Il liberale che non c’è e Contagio rosso . Ha seguito le elezioni a un’ampia gamma di livelli, da quello nazionale a quello municipale. L’uomo a cui dobbiamo la nostra libertà, Winston Churchill, sarebbe schiacciato dal politicamente corretto di oggi, ama pensare.
Giornalista nato a Como, Italia. Ha lavorato come jou nalista dal 1981, i suoi lavori sono apparsi su Il Giornale, Il Messaggero, Avvenire e il Corriere della sera, è stato direttore de La Provincia e vicedirettore de Il Gazzettino di Venezia. Dal 2010 al 2021 , ha diretto Il Giornale come caporedattore. È apparso in programmi popolari tra cui Ballar , In Onda e Mattino Cinque ed è ben noto ai telespettatori. Insieme a L. Palamara, pubblica Il sistema nel 2021. L’anno successivo, sempre in collaborazione con L. Palamara, esce Lobby & Logge.
