Felicita Pistilli Cancro – Giornalista e conduttrice del Tg Rai, Felicita Pistilli è da tempo uno dei volti e dei nomi più riconoscibili tra i telespettatori del Tg1. Seguiamo da tempo il suo lavoro sul telegiornale della prima rete televisiva nazionale, e il narratore della rete è noto per la sua adattabilità, la sua capacità di passare dalla cronaca al crimine con garbo e incrollabile professionalità, e la sua abilità sorridere.
Possiamo davvero dire molto di più su di lei? Felicita Pistilli, del Tg1, ha fornito la seguente risposta introspettiva sulla sua vita e sul suo lavoro. Il 1° ottobre 2003 Felicita Pistilli, nata il 28 aprile 1976 in Molise, è iscritta all’Ordine dei Giornalisti della sua regione. La tappa successiva in agenda è spesso la Rai, dopo la givetta sui media locali. Un portatore di luce molto popolare che è diventato un favorito del Tg1.
L’attività esiste da un po’ di tempo e tra le sue varie offerte ci sono servizi incentrati sulla salute e il benessere delle donne. La giornalista ha dato un contributo significativo alla causa dei diritti e dell’emancipazione delle donne, che è stata una questione importante per lei nel corso della sua illustre carriera. Questo libro è un invito all’azione, una vittoria sui sé socialmente fratturati che tutti condividiamo.
Di recente, nell’estate del 2020, Felicita Pistilli ha condotto un servizio televisivo cult sul Tg1; si è recata nell’epicentro della vita notturna dell’isola in Croazia per parlare con alcuni italiani, dove ha intervistato alcuni giovani sul tema delle malattie infettive e delle discoteche. Dopo un reportage affondato su Pomeriggio 5, “Non c’è Coviddi” è diventato uno slogan popolare di Trash Italiano tra i giovani.
Alcuni internauti sono arrabbiati con il Tg1 della Croazia sul tema della movida per essere incoerente con l’epidemia di Covid in corso. Il 22 marzo si è tenuta la presentazione ufficiale di Flavia Di Donato, nota scrittrice romana esordiente, e del suo libro autobiografico “Blu”, che ha incontrato un pubblico straripante. Invece, dobbiamo tenere sempre alta la guardia, soprattutto quando abbiamo a che fare con le persone ansiose di fronte a noi.
L’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma ha ospitato gli intervenuti all’intervento di Lucio Pagnoncelli, professore ordinario di Pedagogia all’Università “La Sapienza” di Roma. Come ha notato il professor Pagnoncelli, questo è un libro sulla rinascita e sulla ricreazione di se stessi sulla scia della malattia, che include la capacità di vedere se stessi, la propria storia e la propria realtà in una nuova prospettiva.
Come notato in precedenza, gli eventi traumatici possono creare un profondo senso di unità con il proprio essere fisico, un aspetto del nostro essere che la cultura moderna per lo più ignora. Per riformulare: “Un nuovo inizio è iniziato”. Il protagonista del romanzo è un malato di cancro la cui vita viene alterata e poi rivitalizzata a causa della malattia. È l’articolo genuino, non ci sono trucchi.
In effetti, il sistema delle funzioni represse e il sistema delle regole e dei regolamenti sociali sono in uno stato di conflitto perpetuo e irresponsabile. Tuttavia, quando siamo malati, ci connettiamo con il nostro vero io e siamo in grado di vedere e comprendere il mondo in modi nuovi. Dopo aver presentato Michele Anzà, chirurgo oncologico dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, gli ha passato il microfono.
Per citare il Dott. Michele Anzà: “Faccio il lavoro più bello della terra, e ho lo straordinario potenziale per ‘migliorare ulteriormente’ qualsiasi cosa accompagnando un malato di cancro alla guarigione. Molto di quello che faccio mi affascina perché rappresenta la mia prospettiva e contributo al mondo. Il cancro non è più un tabù, ma una realtà più pervasiva e diffusa di quanto si credesse. le loro varie personalità, accenti, sentimenti e aspirazioni.
Per fare bene questo lavoro bisogna avere molta simpatia e comprensione per il paziente; dovrai diventare estremamente dipendente da lui, il che può essere faticoso e persino pericoloso. Il bisogno di informazioni di Flavia in seguito alla sua malattia funge da impulso alla storia, ma il suo amore per la vita è ciò che l’ha veramente spinta a sviluppare e comporre qualcosa di così bello e poetico.
Non solo diventa importante trattare la malattia di base, ma anche mantenere alto il morale del paziente in modo che possiate lavorare entrambi per un esito positivo. Lavorare in un ambiente ospedaliero è gratificante perché riesco a far parte di un team che si impegna ad aiutare i pazienti. Flavia ha scritto un libro fantastico e voglio ringraziare lei e tutti gli altri che mi hanno supportato per il loro tempo e impegno.
Fu una poesia di Giuseppe Ungaretti tratta dalla raccolta “La gioia dei naufragi” che ispirò l’architetto Franco Pedacchia a scrivere un libro sulla sua filosofia di vita sull’acqua; ha poi ricordato: “Ho ‘violentato’ questo libro giorno dopo giorno, cercando di capire, cercando di orientarmi in mezzo a tutte le citazioni, tutte le svolte, tutti gli stimoli, è stata un’esperienza affascinante”.
Il pittore e scultore Ettore De Conciliis, nel suo intervento di chiusura del convegno, ha riassunto il tema centrale del libro: “Lo spazio più interessante è quello che c’è tra la necessità di raccontare la propria esperienza e il viaggio nella cultura, la transdisciplinarietà del testo. ” Quando l’autore ha riassunto la discussione, ha detto, “tumore c continua a essere chiamato con il suo nome proprio, che è ‘il maschio, la malattia, il problema’”.
La malattia è trattata con lo stesso rispetto delle scoperte scientifiche e dei progressi tecnici, quindi non è censurata ed è invece condivisa. Dalla prima epidemia di influenza pandemica, solo pochi mesi fa, ci sono state notevoli polemiche e molti bagarini, ma non sono state individuate risposte definitive alla crisi della salute pubblica. L’anoressia è stata anche collegata al trend dei termini Felicita Pistilli slim e Felicita Pistilli disease su piattaforme di social media come Facebook e Twitter.