Vincenzo Mollica Malattia

Spargi l'amore
Vincenzo Mollica Malattia
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Vincenzo Mollica Malattia – Mi mancano gli occhi azzurri e il sorriso di mia moglie, così come la luminosità del viso di Caterina. A rivelarlo è stata una lunga intervista al Corriere della Sera il giornalista cieco, 70 anni, Vincenzo Mollica.

Il momento presente, l’amore, la vita e la carriera. L’amore per la vita con tutte le sue curve è la più grande fonte di felicità. Anche gli aspetti negativi possono essere visti in uno scatto panoramico, ma possono anche prescrivere un nuovo approccio e suscitare nuovi piaceri. È così che Vincenzo Mollica viene a conoscenza per la prima volta della malattia.

Radio DJ Vincenzo Mollica in diretta!

Siediti, rilassati e presta molta attenzione perché questa intervista è piena di storie interessanti, fatti interessanti e informazioni utili. Ospite a Radio DEEJAY, Vincenzo Mollica dagli studi di via Massena regala parole da ascoltare e ricordare, tutte in riferimento alla sua produzione teatrale di gennaio.

Ascolta la conversazione di Linus e Nicola Savino sul loro lavoro di giornalisti, scrittori, designer e autori su Deejay Gioca Italia, un programma di Radio DEEJAY che va in onda la mattina nei giorni feriali dalle 10 alle 12. Inoltre, nuove intriganti idee potrebbero essere raccolte riflettendo su precedenti eventi.

“Parkinson, cecità e diabete” sono le malattie di cui si occupa Vincenzo Mollica

È inevitabile che all’inizio dell’intervista si debba parlare della malattia di Vincenzo Mollica. Oltre ad essere una scrittrice, gestisco anche tre malattie croniche: diabete, morbo di Parkinson e cecità. Faccio del mio meglio per essere socievole, ma ci sono momenti in cui fallisco. Cerco sempre di vedere il lato positivo e di mantenere una mentalità ottimista. Come esempio di cecità in azione, Vincenzo Mollica racconta la seguente storia del suo amico Andrea Camilleri, compianto scrittore e “padre” di Montalbano, scomparso nel 2019:

Camilleri mi ha avvertito di non ignorare la combinazione di colori. Dovrebbe essere facile vedere i colori giallo, verde e rosso. Mentre dormo, lucido meticolosamente le mie opere d’arte. Inizierai ad avere sogni più realistici e ricchi di dettagli. Stai per assistere a qualcosa uscito da un sogno. La mia vista era compromessa, ma l’udito, l’olfatto e il gusto mi tenevano in vita. I due sono sottolineati. Questo è un metodo infallibile per mantenere alto il morale. Sì, sono d’accordo.

Camilleri è conosciuto da Vincenzo Mollica, che lo annovera tra i suoi tanti amici famosi. Come principio fondamentale della mia vita, mi sono fatto il dono dell’umiltà. “È una cosa molto importante per me”, risponde Mollica quando Linus nota la quantità di amore per lui. Un segno di una persona modesta è la capacità di ascoltare gli altri senza saltare alle conclusioni. Tali azioni non sono più tollerate. La necessità di parlare apertamente è universale; a nessuno piace restare in silenzio. Essere empatici richiede gentilezza. Enfatizzare ciò che si capisce piuttosto che quanto si dice è più cruciale durante la comunicazione.

Sulla vita in scena di Vincenzo Mollica: “Nasce dal fatto che non voglio scrivere un’autobiografia”

In occasione delle sue prossime produzioni teatrali de “L’arte di non vedere”, che si terranno l’11 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma e il 15 gennaio agli Arcimboldi di Milano, Radio DEEJAY ha il privilegio di avere Vincenzo Mollica come ospite. Abbastanza simile a diventare un improvvisatore esperto. Ad un certo punto, mi sono sentito obbligato a condividere la storia della mia vita. Il fatto che non sia disposto a scrivere la mia biografia è il nocciolo della questione. Non sarò io a scriverlo.

Per cancellare ogni aspetto negativo del proprio passato, molte persone scrivono memorie. Mi sembra preferibile mantenere lo status quo. Quando ascolti musica, la playlist migliore è quella che ti viene in mente. Vedervi tutti in questo stato di bellezza giovanile e snella perfezione è stato un dono incredibile dalla vista. Vorrei iniziare facendo un saluto di buon auspicio.

Per prima cosa esaminiamo ciò che non riesco a vedere mentre ripercorriamo le mie esperienze precedenti. In questo bizzarro labirinto di vedere e non vedere riappariranno alcuni nomi come Lucio Dalla, Alda Merini, Fellini, Battiato e Guccini. Si dice che Vincenzo Mollica fosse amico di Federico Fellini, anche se aveva anche altre conoscenze. Secondo Nicola Savino, il giornalista avrebbe fatto firmare delle scuse al regista per non poter partecipare a eventi o accettare premi.

Ogni volta che non collaboravamo al suo fumetto con Milo Manara, cioè il sabato, potevamo farlo. Diceva sempre di sì, anche se era del tutto inappropriato. Ma c’erano momenti in cui semplicemente non riusciva a farcela. La zia di Fellini sarebbe considerata una statistica se fosse stata in ospedale cinquanta volte.

Vincenzo Mollica Malattia

In una lettera successiva, ha espresso a tutti il suo massimo rammarico. Ciò che ci ha davvero unito è stato l’amore condiviso per i fumetti. Ci ha paragonato a due migliori amici di scuola. Ha scelto di seguirmi perché il mio pranzo era il migliore tra quelli dei miei compagni di classe. Il luogo in cui lavoravo per una rete televisiva privata è stato il nostro primo incontro. Vieni, vieni, aspetta, devo salutare un amico gli chiama e sostiene quando ci siamo incontrati. Alessandro gli occhi chiese al cielo. Non passò molto tempo prima che diventassimo amici lì.

Il libro “Contro Fellini”, il quale ho regalato a conosciuto. Fellini e Chaplin furono gli unici due registi ad avere scritto un libro contro di loro. Dopo aver dedicato venticinque minuti alla stesura di questo libro, mi informò: Non è successo nulla, quindi non c’è motivo di preoccuparsi. Anche se non ci conosciamo molto bene, abbiamo comunque cominciato a parlare di sigari. Fu lì che ebbe inizio una sanguisuga profonda e duratura, che finì con la sua morte nel 1993.

Per quanto riguarda le arti, sono insoddisfatto del cinema, della musica, dei fumetti e della letteratura. Da piccolo tempo ho svolto la mia vita in questo modo. Mentre mia madre lavorava all’altare, mio padre insegnava alle elementari. Alla volta eravamo insegnanti. Amato i sette anni nella Canada, dove non ho incontrato il mio padre quando era molto giovane. Questa è una storia completa.

Ma mi ha permesso di scegliere tutte le fragranze che volevo mentre ero in ospedale, quindi ho fatto proprio questo. Insieme ad “Addio alle armi” di Hemingway ho acquistato il mio primo set di libri di Oscar Mondadori. Quando volevo leggere o fare shopping, questo era il mio posto preferito. Grazie al lavoro di mio papà abbiamo potuto ricevere i set Einaudi. Ho letto per la prima volta “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij quando avevo quindici anni.

Cellentano, Benigni e Fiorello sono gli uomini a cui provo più affetto. Tutta la mia gratitudine va a queste tre persone, che hanno avuto e continueranno ad avere un profondo impatto sulla mia vita. Benigni, che mi ha fornito la più bella spiegazione di capire, I poeti chiudono gli occhi e cantano, mentre gli scienziati guardano. Ai non vedenti è dedicato la commovente canzone “Pregherò” che è eseguita da Celentano. Niente poteva rendere Alda Merini più felice.

“Purtroppo tuo figlio perderà la vista.” All’interno dello studio, l’offalmologo ha informato i genitori. Tuttavia, ricordava chiaramente di aver sentito quegli sguardi nell’aula d’esame da bambino di sette anni, affascinato dai fumetti. La capacità di vedere con entrambi gli occhi andrà persa molto presto. Al momento non è in grado di vederne uno. Inoltre, la sua visione del mondo che lo circonda inizia a cambiare. Scomparsa sarà il ricordo unico della sua vita. “Bastava chiudere gli occhi e cadevo nell’ombra”, racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera.

Questa, tuttavia, non è la storia di come la malattia abbia avuto un effetto sovrumano sulla sua vita e gli abbia impedito di partecipare alle attività regolari. Al contrario, è un viaggio attraverso un mondo pieno di persone affascinanti, paesaggi meravigliosi, suoni emozionanti e strumenti utili. Oggi sembra fatto su misura; è quasi trasparente e invisibile ad occhio nudo.

Come racconta Mollica, Andrea Camilleri lo aveva avvertito che poteva fare la stessa fine. “Ricorda sempre di non perdere la memoria dei colori”, consiglia uno scrittore che ha sofferto di glaucoma in seguito al suo incontro con la malattia. I tuoi sogni diventeranno realtà perché sono chiari e vividi. Il cielo sarà il limite per la tua immaginazione,

“La tua memoria ti consegnerà tutto come se fosse proiettato su un grande schermo, con una chiarezza senza pari”, gli aveva pronto. Il giornalista ha fatto questa raccomandazione. Trai grandi benefici dall’esercitare regolarmente la tua memoria per dettagli, luoghi e persone. Perseguiò a farlo finché non cadde nel baratro, concentrando il suo occhio verso il basso.

Successivamente, ho incorporato un metodo nella mia routine quotidiana. Le stade, le strade e gli alberi non verrà mai rompata. Solo guardandoli si riconosce facilmente. Insistìvo che tutto fosse immaginato nella mia memoria con l’occhio destro chiuso. Anche solo con uno sguardo ho potuto percepire l’atmosfera di luoghi come Sanremo e Venezia.

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