Sebastiano Nata – Memorie di un infedele di Sebastiano Nata segue le reminiscenze di un uomo anziano di nome Tommaso Alfieri, che ha trascorso la maggior parte della sua vita lavorando in posizioni manageriali per Transpay. Tommaso, il figlio del medico più anziano dell’ospedale, ama la letteratura ma è spinto dal padre a specializzarsi in economia.
È innamorato di Evelina sin da quando erano innamorati del liceo, quindi perderla per qualcun altro è devastante. Raramente vede il suo nipote preferito, Giovanni, perché i suoi tre figli sono sparsi per il mondo.
Tommaso si prende cura di Jolanda, una povera donna albanese che lo supera sempre per la sua gentilezza chiedendogli di pagare per il suo bambino adorabile e intelligente, quando è solo. Un legame stretto che si sgretola quando Jolanda scompare.
L’editore, l’inventore e il giudice del premio; il top manager di un importante conglomerato di servizi finanziari; il finanziatore di progetti internazionali di sviluppo umanitario; e così via tutti rientrano nello stereotipo di uno scrittore, e dobbiamo fare un’intervista/ritratto di lui.
Dopo qualche riflessione, ci sistemiamo in un angolo tranquillo del quartiere Trieste-Salario-Africano: la piscina di San Leone Magno, l’accademia religiosa dove io e tanti miei amici d’infanzia frequentavamo. Un comune luogo di culto per voi due.
Le tue risposte iniziali sono state piacevolmente oneste e lo apprezzo. Esponi i tuoi demoni interiori insieme ai tuoi interessi romantici. In che tipo di scrittura autobiografica ti dedichi, se devi insistere sull’etichetta? Cosa ne pensi delle autobiografie? Nei tuoi scritti romantici fai spesso riferimenti a te stesso, ma li fai in modo molto sghembo. Vieni nel mio ufficio e potremmo parlare delle tecniche della storia che usi…
Il tuo tempo da nuotatore olimpionico che nuotava di notte nella piscina di San Leone era raffigurato in quella storia. L’acqua ha i colori della bandiera italiana e ha meno di 15 anni. Se la memoria non inganna, C’era Guarducci faceva parte di quella squadra. Insieme a lui, staffettanuotasti… Indossi i polsini blu pensati per farti sentire più autorevole? Parlami dei tuoi momenti preferiti delle Olimpiadi estive del 1972 nella Germania Ovest.
Abbiamo parlato di “The Resistance of the Swimmer”, una narrazione su un giovane nevrotico che impara a reprimere i suoi sentimenti e suo padre che lotta per evitare il proprio deterioramento mentale e fisico.
Nonostante l’affermazione del fumetto che “alla fine, i due uomini combattono fianco a fianco in un generoso scambio tra decadenza e rinascita”, c’è molta animosità e sentimento edipico in quell’interazione.
Come avete parlato tu e tuo padre? Ti sembra di conoscere il suo personaggio? Ricordo che avevi una famiglia numerosa e felice, biologica o adottata, e che tua moglie brasiliana era uno dei motivi per cui ti distinguevi.
Da bambino adoravo il mio eccentrico ma brillante e amorevole padre. Era ben noto nella comunità medica e, per qualche ragione, è sempre stato in grado di attrarre donne e uomini allo stesso modo. Ha lavorato attivamente per accelerare il suo deterioramento fisico e professionale una volta capito che era iniziato.
Era come se fosse uscito direttamente da un’opera shakespeariana. Il mio legame con lui è sempre stato intenso, nonostante le nostre personalità fossero diametralmente opposte. La nostra amicizia si è cementata nel corso della sua lunga malattia.
Quando era costretto a letto e riusciva a pensare solo per brevi periodi alla volta, tra noi c’era un silenzio inquietante che era comunque commovente. Qualcosa di simile a un miracolo. In questi momenti peggiori, l’umanità di un uomo è più evidente. Spero che i miei figli pensino sempre a me come al papà gentile e paziente che ricordano.
Qui puoi acquistare il motivo religioso che comparirà frequentemente nelle tue future creazioni… e nella tua vita. Da quello che ricordo di te, sei un cattolico devoto, coinvolto nella tua comunità locale e aperto a partecipare a ritiri silenziosi.
A causa della crudeltà nei tuoi occhi e dell’anelito evangelico che li addolcisce un po’, i tuoi racconti, sempre per lo più personali, sono sempre scritti con un tono realistico, molto asciutto e solido. Due fratelli vengono presentati più avanti in The Value of Days che…
La conseguente mutazione ha lo sgradevole retrogusto di una versione annacquata di tutti i tuoi sforzi. Alla conferenza annuale della sua organizzazione multinazionale, ospitata in un grande e lussuoso hotel internazionale di Miami, l’amministratore delegato di successo e di mezza età perde la testa, o almeno finge di essere pazzo.
Hai raffigurato, se non sempre la stessa storia, almeno lo stesso personaggio di “impiegato”, di manager di carriera, che attraversa i moti della vita dalla giovinezza alla maturità venendo risucchiato nel vortice di un ingranaggio divorante: quello del lavoro aziendale, profitto, concorrenza sfrenata con i colleghi e, per estensione, il sistema neocapitalista che lo incoraggia e lo promuove.
inclusi, ma non limitati a, avidità , cinismo, un bisogno di potere che rasenta l’illusione di onnipotenza, un fardello di colpa e una speranza per un religiosoutopia che non potrà mai realizzarsi…
Nonostante ciò, regna il pessimismo: «Nata sa raccontare meglio il male, come tutti noi forse», scriveva Marco Lodoli, apparso al mondo dopo la morte della bellezza e durante il secolo del «brutto» nell’arte .
Rimane nella stanza, mettendo in discussione tutto, dalle sue scelte professionali alla sua stessa natura, prima di arrendersi e andarsene. L’orribile e talvolta umoristico incontro del terzo atto con i demoni interiori del protagonista.
Dopo aver appena finito di dipingere i suoi “pettorali flaccidi” e il viso con il rossetto davanti allo specchio, crolla a torso nudo nell’area della colazione, dove sono riuniti tutti i suoi colleghi, e grida: “Ecco che arriva l’urlo della nostra specie”. Sei arrivato al crescendo: – È sempre lo stesso. Dall’uomo di Neanderthal, sono abbastanza in basso nella catena evolutiva. , che si guarda dentro ed è spietata.
Parlare delle mie convinzioni religiose è qualcosa con cui faccio fatica. Per chiarire, non intendo insinuare che tutti gli individui religiosi che ho ammirato durante la mia vita fossero cristiani. E credo che lo spirito del Vangelo descriva al meglio il modo di vivere.