Renato Pozzetto Oggi – Renato Pozzetto è stato ricoverato una settimana fa all’Ospedale Circolo di Varese per condizioni mediche. Le notizie presentate dalle pubblicazioni locali sono state carenti nel fornire fatti particolari sulla natura del problema e non sono riuscite a offrire una comprensione completa delle preoccupazioni sanitarie. Fortunatamente, è apparso subito chiaro che la situazione non era grave, poiché l’artista lombardo era rimasto in cura presso il Dipartimento di Medicina Generale il 15 agosto.
La corrispondenza di Renato Pozzetto a Jannacci:
La redazione del Corriere mi ha chiesto di parlare della nostra amicizia, ma in questo momento ho un certo livello di perdita di memoria, capisci? Fornirmi un’assistenza parziale. Man mano che invecchiamo, il nostro benessere diventa una questione di importanza. Ci rivedremo presto e sarò felice di averti con me. E tutto tornerà allo stato di prima, forse addirittura superandolo. La posizione offre una vasta gamma di servizi e consente l’esecuzione efficiente di diverse attività, simili alle prestazioni precedenti.
La partnership con Cochi
Condensare la carriera di Renato Pozzetto in un breve lasso di tempo sarebbe un’impresa ardua. Il sodalizio artistico con l’amico di sempre Aurelio Ponzoni, detto comunemente “Cochi”, porta alla formazione di un duo musicale che raggiunge un pionieristico successo televisivo. Pozzetto afferma nella sua dichiarazione al Corriere che qualcuno ha definito le melodie di Cochi e Renato come divertenti e senza senso. Invece, hanno rappresentato un punto di vista preciso e scelto consapevolmente.
Pozzetto passa dal mezzo televisivo a quello cinematografico.
Nel corso della sua carriera televisiva ha avuto molteplici interazioni con diversi personaggi, tra cui Enzo Jannacci, che ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita di Cochi e Renato. Tuttavia, nel corso della sua vita ha incontrato numerose persone di spicco. Pozzetto analizza le titubanze di Raffaella Carrà, suggerendo che lei non fosse del tutto convinta dell’approccio esecutivo del duo.
Il profondo affetto che nutre per la sua sposa, Brunella.
Nella sua autobiografia descrive l’incontro epocale con la moglie Brunella, che considera la persona più importante della sua vita e che desidera profondamente. Lei è la persona con cui ha avuto un amore profondo e duraturo. Ha allevato altruisticamente i nostri figli, Giacomo e Francesca, dimostrando anche nei miei confronti enorme impegno,
tolleranza e ottimismo. Rideva mentre provavamo le nostre canzoni a casa, mostrando un acuto senso dell’umorismo. La rifletto costantemente. A volte considero il potenziale di aver eccelso, offrendole un maggior grado di cura e attenzione.
All’arrivo alla destinazione da voi designata, previo consenso , sarò in possesso sia del pianoforte che della chitarra. Riconosco la presenza degli strumenti di Madonna. Vorrei articolare verbalmente, sai? Considerando le circostanze attuali, Mi mancano sia la spinta che le opportunità. Riconosco la tua capacità di produrre un’altra opera eccezionale, che suscita emozioni così intense da far venire le lacrime agli occhi. Ciò è particolarmente pertinente data l’attuale scarsità d’acqua nell’ambiente e un aumento marginale dell’umidità sarebbe vantaggioso.
Oggi il comico rassicura tutti postando sulla pagina Instagram del suo ristorante di Laveno-Mombello. Locanda Pozzetto esprime apprezzamento per i sentimenti e i messaggi di incoraggiamento provenienti dai suoi affezionati followers che hanno mostrato preoccupazione nelle ultime ore. “Nella lettera si afferma che tutto è soddisfacente”, dichiara, con sullo sfondo una fotografia del Lago Maggiore e la celebre citazione del film The Country Boy.
L’ultima fotografia sulla pagina è stata scattata il mese scorso e raffigura un gioioso Pozzetto, seduto a un tavolo, mentre festeggia il suo 82esimo compleanno. Originario di Milano, iniziò il suo percorso professionale come cabarettista e raggiunse negli anni ’60 una vasta fama a livello nazionale. Lui e Cochi Ponzoni formarono un duo comico di grande successo, rinomato per le sue battute esilaranti e le sue canzoni indimenticabili che ora hanno raggiunto lo status di icona. Successivamente, a metà degli anni ’70, ha fatto il suo debutto cinematografico con il film To Love Ofelia.
Ha ottenuto il Nastro d’Argento per la sua eccezionale interpretazione come attore esordiente, ed è stato onorato con uno speciale David di Donatello per la sua interpretazione creativa e divertente dei suoi ruoli. È stato nominato a numerosi e stimati riconoscimenti lo scorso anno per la sua eccezionale interpretazione nel film “Lei mi parla ancora”,
diretto da Pupi Avati. Pozzetto assume il ruolo del farmacista Giuseppe Sgarbi nel film, guadagnandosi quattro premi importanti. Renato Pozzetto, comico e attore, ha attualmente 83 anni, il che rende questo il momento opportuno per scrivere la sua autobiografia.
Di conseguenza scrisse un libro intitolato “La gola è più letale della cicatricef.” In una recente intervista al Corriere della Sera spiega i motivi del suo forte desiderio di realizzare l’opera citata. Mi sembrava di ascoltare un’informazione che mi era stata riferita da un’altra persona, ma era l’iniziale esperienza di ascoltarlo. Ho provato un’improvvisa e intensa sensazione di felicità ed eccitazione quando ho riscoperto un ricordo a lungo dimenticato.
Ho cercato di presentare un racconto preciso e autentico degli incontri significativi che ho avuto nella mia vita. Oggi ammette di aver raggiunto un livello di successo paragonabile a quello di Madonna. Dal mio punto di vista, è adeguato mantenere uno stato di tranquillità quando si raggiunge la fase conclusiva, per così dire. Una narrazione si distingue tra le altre, poiché si concentra sulla sua defunta moglie Brunella Gubler, morta nel 2009.
Nel colloquio con Giorgio Terruzzi, Pozzetto afferma che “lei era la persona verso la quale provavo un affetto profondo, durato tutta la mia vita”. Ha cresciuto altruisticamente i nostri figli, Giacomo e Francesca, dimostrando immenso impegno, tolleranza e ottimismo non solo nei loro confronti ma anche nei miei confronti. Mostrando un acuto senso dell’umorismo, rideva mentre provavamo le nostre canzoni nella comodità di casa nostra. La rifletto costantemente.
Di tanto in tanto, considero il potenziale di aver raggiunto uno standard superiore, offrendole una quantità maggiore di qualsiasi cosa. Nel capitolo conclusivo c’è un’ulteriore valutazione: “Ho affrontato la vita mantenendo uno stato di equilibrio che comprende anche una sensazione di leggerezza”. Madonna mi ha dato una notevole quantità di denaro. Dal mio punto di vista, è adeguato mantenere uno stato di tranquillità quando ci si avvicina alla fase conclusiva, per così dire.
Poi Jannacci ricorda: “Enzo era un poeta”. È stata una figura davvero stimolante per noi, poiché ha condiviso e interpretato storie profondamente toccanti che per lui erano profondamente personali. Ha mostrato una propensione a comportarsi in modo capriccioso e imprevedibile. Hai ascoltato attentamente le sue parole e hai avuto una reazione emotiva rapida e intensa, alternando risate e lacrime.
Ci siamo incontrati naturalmente. Abbiamo partecipato a reciproche esperienze uditive, ascoltando le sue composizioni musicali mentre lui ricambiava assistendo alle nostre esibizioni ed esprimendo la sua ammirazione per i nostri talenti. Nutrivamo un profondo affetto reciproco e condividevamo una comprensione reciproca di ciò che trovavamo divertente. In quel periodo percorreva la stessa strada di Cochi e Ponzoni.
Jannacci ha espresso la sua contrarietà al loro debutto cinematografico, spiegando: “Ero titubante quando ci è stata presentata la proposta, dato che avevamo sempre collaborato come coppia”. Ho confessato le mie emozioni a Cochi. L’atmosfera era accogliente. Se decidi di produrre questo film, fallo senza alcuna esitazione. Anche Gesù Cristo, Jannacci, esaminò la sceneggiatura. Risposta: Dal mio punto di vista, è illogico e assurdo. Nella mia risposta ho citato un verso di una sua canzone, precisamente “Prete Liprando”, che recita così: “E lo farò comunque!”
Poco dopo, hanno anche offerto a Cochi un invito a recitare in un film importante, Heart of a Dog, che è un adattamento cinematografico del romanzo di Bulgakov. Ho provato un profondo senso di agio e tranquillità in relazione alla mia vita e al mio compagno professionale. Un attore, regista, cabarettista, cantante e sceneggiatore italiano che ha raccolto un’immensa adorazione da parte del pubblico negli anni ’70 e ’80.
Dotato di un senso dell’umorismo eccezionale, ha abilmente legato il suo cognome alla commedia all’italiana, utilizzando un’espressione facciale unica e slogan indimenticabili che hanno lasciato un segno indelebile nella mente degli italiani. Solo la menzione di Pozzetto richiama alla mente una parte sostanziale della sua opera.
Renato Pozzetto, nato a Milano il 14 luglio 1940, è cresciuto nel vicino paese di Gemonio durante i suoi primi anni di formazione. Entrambi i suoi genitori erano impiegati come operai. Dopo aver terminato gli studi presso l’istituto tecnico per geometri, dimostra un’eccezionale attitudine per la comicità e sceglie di intraprendere la carriera nel cabaret esordendo nei locali milanesi. Nel 1964 conosce Cochi Ponzoni, collega comico emergente, ed entrambi si esibiscono per la prima volta all’Osteria dell’Oca.
Visto l’esito positivo della serata, i due individui decidono di instaurare un sodalizio duraturo, sfociato nella formazione del duo musicale noto come Cochi e Renato. Dopo diversi mesi, sono stati invitati ad esporre le loro eccezionali capacità al Cab 64. Durante questo evento, hanno avuto la possibilità di incontrare artisti stimati come Enzo Jannacci,
Felice Andreasi, Bruno Lauzi e Lino Toffolo. Impressionati dal loro incontro, decisero di fondare un collettivo noto come Il Gruppo Motore. Grazie all’assistenza e all’impatto di questi artisti, alla fine hanno ottenuto la possibilità di esibirsi allo stimato Derby di Milano.