Pino Rinaldi Bastone – CHI E’ PINO RINALDI MENTENDO – DIRE LA VERITA’? , IL GIORNALISTA CHE DICE CHE “IL MALE E’ STUPIDO?” Anche dopo “Chi l’ha visto?”, il giornalista Pino Rinaldi ha la mia stima. Da dove viene? Dove posso vedere le sue esibizioni? Cosa c’è con il bastone, comunque?Non è facile fare il giornalista, soprattutto se devi andare senza paura nei luoghi dove nascono le notizie per scrivere le storie che raccontano tutti. Un esempio noto è Giuseppe Rinaldi, noto con il nome d’arte di Pino.
Viene descritto un giornalista che ha sempre anteposto il bene superiore della sua comunità al proprio desiderio di scoop, sia che si tratti di aiutare in un’indagine o di acquisire una comprensione più profonda della psiche umana. Non ha mai vacillato dal principio secondo cui il giornalismo dovrebbe dare la priorità alla ricerca della verità rispetto alla segnalazione di morti orribili. Per questo consideriamo Rinaldi uno dei migliori giornalisti italiani.
SVILUPPO PROFESSIONALE E SFIDE PERSONALI Pino Rinaldi, nato il 1 febbraio 1961, è giornalista, autore e direttore d’orchestra. È diventato famoso grazie al suo lavoro nello spettacolo “Chi l’ha visto?” Nel febbraio del 2000, la conduttrice Marcella De Palma è morta improvvisamente per un cancro ai polmoni. Ha ospitato anche la puntata dell’estate 2014 di “Chi l’ha visto? – Storie”.Ci sono stati numerosi eventi emozionanti durante la sua vita.
Ad esempio, usa un bastone perché una volta ha avuto un tumore al femore che gli ha impedito di estendere completamente la gamba. Per motivi di umiltà lo ha sempre usato, ma negli ultimi anni ha iniziato a mostrarlo più spesso in cambio della possibilità di comparire nei video. E questo è meglio così, perché non dovrebbe esserci davvero imbarazzo per aver bisogno di un bastone dopo una cosa del genere. Ma nel 2011, alla giovane età di 50 anni, ha perso la moglie Laura Mambelli.
La giornalista del Tg1 Mambelli è stata portata in ospedale dopo essersi ammalata gravemente ed è deceduta pochi giorni dopo. Una tragica perdita in un giorno che avrebbe dovuto essere di festa: avrebbe compiuto 50 anni il 22 gennaio 2011; è nata in quella data nel 1961.ANCORA A “CHI L’HA VISTA?” DOPO QUASI 30 ANNI.Apparve per la prima volta sulla trasmissione di Rai 3 nel 1990 e vi rimase per oltre 30 anni, passando per il momento clou dello spettacolo quando Federica Sciarelli decise di spostare “Chi l’ha visto?” da un formato incentrato sulle persone scomparse a un formato incentrato sulle notizie.
Nonostante il contraccolpo iniziale di telespettatori ed ex collaboratori tra cui Filomena Rorro, Ilaria Mura, Lucilla Masucci, Rita Pedditzi, Fiore De Rienzo e lo storico autore Pier Giuseppe Murgia, gli ascolti dello spettacolo hanno poi dimostrato che la decisione di allontanarsi dal precedente il formato alla fine ha avuto successo.Ha fatto la storia come corrispondente. Ciò include il giorno in cui si è recato a Londra il 30 novembre 1998, per intervistare Ferdinando Carretta e convincerlo a confessare il quadruplo omicidio della sua famiglia a Parma nove anni prima.
O come la sua conversazione con l’assassino di Melania Rea, Salvatore Parolisi, si sia rivelata un punto di svolta nel caso.SUCCESSIVAMENTE A “CHI L’HA VISTO?”La storia di Pino Rinaldi e “Chi l’ha visto?” giunge anche al termine; l’attrice ha lasciato lo show non per tensioni con Federica Sciarelli, come qualcuno ha sostenuto, ma perché desiderava nuove sfide. È vero, sono emersi nuovi programmi di alto livello e di approfondimento, quasi sempre con qualche connessione con attività criminali.
Inoltre, non solo Rai 3. “Faking It – Bugie o verità ?” di Pino Rinaldi. si è recentemente allargato ad altri canali televisivi e lo vede analizzare casi criminali con l’aiuto di numerosi esperti di criminologia e linguaggio del corpo.Particolarmente consigliata la trasmissione di Pino Rinaldi intitolata “Divina Commedia Criminale”; in esso Rinaldi tratta gli episodi più violenti del capolavoro di Dante Alighieri come se fossero eventi attuali e ne offre un commento penetrante.
Ma Rinaldi non ha avuto paura nemmeno di sperimentare nuove forme. In “La Dedica”, ad esempio, ha dimostrato l’efficacia della musica come mezzo di espressione concentrandosi sulle canzoni e sulle storie che gli sono servite da ispirazione.La segnalazione di attività criminali è un lavoro impegnativo e delicato a causa del rischio di concentrarsi troppo sui dettagli cupi. Quando ascoltiamo, non riusciamo a riconoscere che dietro i dati ci sono vite, speranze e ansie.
Evitando il cruento attenendosi ai fatti, Pino Rinaldi ha detto: «Dietro i delitti c’è sempre una storia che va compresa, ci sono temi che fanno riflettere. Ho fatto del mio meglio per mantenere un tenore estremamente alto, indipendentemente dal potenziale impatto sul pubblico. Di recente ho visto programmi eccellenti, ma che continuano a ricevere molti spettatori. Felici loro, felici tutti», ha spiegato il giornalista, che ha preso a pugni i talk show.
In particolare, allude alla storia di Denise Pipitone che non è apparsa in nessuno dei suoi programmi oltre a “Chi l’ha visto?””Ho seguito il caso di Denise abbastanza da vicino per conoscere ogni dettaglio, e posso dire che le cose chet hanno rivelato oggi erano già noti in passato. Dopo che la foto della ragazza russa è stata resa pubblica, i test antropometrici hanno dimostrato entro un’ora che non era Denise. Quando ho visto le foto per la prima volta, ero convinto che non fosse lei. Passò invece una settimana.Era universale. Se guardi i numeri di spettatori, puoi notare che sia “Chi l’ha visto?
” e “Quarto Grado” sono aumentate di tre punti percentuali.Perché alcune persone ricorrono alla violenza? È possibile capire la mente di un killer o di un serial killer? Chi ha visto il male con i propri occhi, come lui, che ha incontrato molti criminali nel suo lavoro, può trovare le risposte a questi sconcertanti problemi che la letteratura e gli psichiatri hanno cercato a lungo di risolvere. Secondo Pino Rinaldi, non c’è niente di speciale nel male rappresentato nella fiction, nel cinema o in televisione.