Paolo Conte Malattia – Le misteriose circostanze legate al problema di salute di Paulo Conte. Tutto sembra essere in ordine se la sua teoria è corretta. Il fatto che uno sia nato ad Asti non lo costituisce un “nativo” della città. Uno sguardo più attento rivela che questa specie, un granchio decapode appartenente alla famiglia dei nefropidi, ha molti nomi. Volevo dire nefropidi, ma ho sbagliato.
Il film del 1995 “A Face of Prestige” è uscito nelle sale.
Con “Aguaplano” venduto bene in Europa, Canada e Stati Uniti, la band ha potuto intraprendere un tour mondiale che durò dal 1987 al 1990. Lo stesso autore ha scritto “Parole d’amore scritte da macchina da scrivere” e “Novecento”. Come risultato di un nuovissimo, massiccio tour internazionale, verranno pubblicati contemporaneamente due CD live, “Tournee” e “Tournee2”. L’album “Unaface in Borrow” di Paolo Conte, pubblicato nel 1995, è considerato da alcuni la sua opera magnum.
Il figlio mai nato di Paulo Conte:
La parte più toccante dell’intervista riguarda una conversazione riguardante i figli dell’intervistato. Un argomento poco interessante per Paolo Conte, che insiste: “Non è un rimpianto. Se avessi dei figli forse potrebbero darmi una mano nella vecchiaia. Ma… non ho mai avuto fretta di sistemarmi e fare figli” In parole povere, sarei stato altrettanto all’oscuro di come istruirlo al meglio.
Malattia pericolosa
I paesi dell’America Latina ospitano la stragrande maggioranza degli 8 milioni di persone che hanno contratto la malattia. Più di 300.000 persone negli Stati Uniti convivono attualmente con la malattia. Questo numero è aumentato in modo significativo negli ultimi decenni a causa dei viaggi e delle migrazioni internazionali. Il parassita americano della tripanosomiasi è il colpevole della malattia umana.
Quando si tratta della verità, Paolo Conte è selettivo.
Parte di. Il significato non è chiaro. Non è quello che pensi che sia. Lo stesso che ti sta dicendo. Qualcuno che non ha nessun legame con Asti se non il fatto di esserci nato. Se gli crediamo, è acido, miope, sobrio, asessuale e un’aragosta. Mi scuso, avrei dovuto dire nefropidi. Allora cosa fai se ti astieni?
Quando è fuori controllo, la lingua ha la tendenza a vomitare falsità. Inoltre, mettere qualcosa in musica potrebbe cambiare completamente la tua prospettiva su di esso. Il mondo reale è andato avanti da quello. Ti senti immediatamente debole e stordito. Pur essendo stato più volte smentito da testimoni oculari, testimoni di nozze e testimoni di Geova, Paoloconte sostiene di essere nato nel Grazzanise da genitori di nome O’Lluiggio Luigi e zi’Tinuccia Carlotta.
Nel cuore del rigoglioso quartiere Mazzoni di Caserta, da cui hanno origine le famose mozzarelle e mozzarelle di bufala della città, il Volturno si snoda fino al mare. finché non si allontana dall’Appennino molisano, il fiume comincia a comportarsi in modo irregolare, proprio come fanno i Mazzonari quando sono infettati dalla malaria zampano.
Alla fine si disperde e impazzisce fino a raggiungere il Mazzonaro. Il terreno diventa una serie di paludi e acquitrini fangosi man mano che si espande, habitat ideale per “ippopotami selvatici dagli occhi sanguigni”, come Goethe descrisse i bufali nel 1786.
Grazzanise e Arnone si raggiungono seguendo il corso del fiume fino alla foce, a Castelvolturno; vi risiede tutta la famiglia Conte. Paoloconte, uomo fidato, cattivo e ingiusto di professione, temuto dagli uomini, dai mezzuomini e dagli animali della Pagliara, ha allevato bufali nella zona di Volpicella, traagliare e strauli carichi di pascone affrontando la sua murena.
Suo padre aveva voluto che entrasse nell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, e lui aveva finito la facoltà di giurisprudenza per lo scopo, ma ogni volta che cercava di esercitare l’oratoria veniva distratto da strane melodie nella sua testa.
Gli avventori erano contenti, quindi non ci sono state lamentele. Mentre il giudice pronunciava l’ennesima sentenza, i clienti emozionati supplicavano l’avvocato di cantare una canzone di consolazione, e il diligente magistrato chiedeva il bis. Tutti, dai giudici ai cancellieri del tribunale di San Marino, ridevano insieme all’umorismo musicale, che incorporava tarantella, ragtime, blues e rumba.
Scatuozzi etagliacarte, vigili del fuoco e venditori di giochi: carabinieri, usurai, finanzieri della libera virtù, sfruttatori, prostitute, parroci, curatori d’anime e preti senz’anima. “…
Ci sono Babalù, Timbuctù e Dudù. Dudù, jamme, jamme, jà, rata, rata, tà, ann, ann. Qualcuno ha scoreggiato durante l’ovazione finale per il pubblico ministero, portando il pubblico ad applaudire ancora una volta per cortesia istituzionale: “Viva il procuratore capo! Come ritrovarsi in un bordello cubano pieno di guaracha all’inizio del XX secolo.
Criminologi di elevata competenza e raffinatezza hanno definito il “paolocontismo deviante” come “un comportamento razionale e consapevole, tipico del mazzonaro casertano, consistente in omissioni e/o commissioni che danno luogo a delitti o contravvenzioni al solo scopo di conferire procure ad un soggetto avvocato locale che esegue canzoni bizzarre ma divertenti.” In poche parole, ecco perché qui c’è così tanta criminalità.
Paoloconte erroneamente si è messo a cantare e a blaterare tutte queste sciocchezze. Essendo un avvocato, si è rivolto alla corte come “Vostro Onore”, aggiungendo, “il razzmatazz non è intenzionale” e “da dara de tara ta tu tichi tichi blum blum zum zum rad rad”. Le sigarette con la scritta “Chichi Chichi Da Tudada” sono di gran moda in Brasile. Prova un po’ di quello “zugu zugu zuguta” al sapore di liquirizia e anice.
Non suscitò una rivolta tra gli operai della “Pagliara” che si accalcavano nella melma intorno a lui. Sembrava una ragazza appariscente con la sua camicia bianca immacolata, la giacca nera e i pantaloni neri cadenti che scendevano sotto il ginocchio sugli stivali di gomma verde di PVC. Le parole si riversavano ritmicamente, quasi come un atto magico, con l’effetto fumoso del fiato riscaldato, e poi si depositavano nell’aria umida come vere donne adagiate su lussuosi divani.
Le braccia e gli avambracci oscillavano avanti e indietro mentre le teste ruotavano e si inclinavano, imitando il movimento delle eliche di uno SPAD S.XIII, un aereo monoposto che servì le forze aeree francesi durante la prima guerra mondiale. La murena mostrava la sua fiducia mentre gli spettatori rimanevano a bocca aperta per lo stupore.