Mirto Milani Genitori

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Mirto Milani Genitori – Dopo che suo figlio Mirto Milani ha ammesso di aver ucciso Laura Ziliani, sua madre ha deciso di non fargli più visita, scrive in una lettera. Milani è attualmente accusato di omicidio di primo grado.

I tre imputati affrontano accuse

Tre mesi dopo il ritrovamento del suo corpo in una località di Temu, la madre è stata uccisa la sera dell’8 maggio 2021, come avevano confessato le figlie Paola e Silvia quasi un anno fa. Hanno il figlio in custodia in questo momento. I tre individui in questione – il trio criminale secondo la Procura – avevano già tentato nel giro di tre mesi di impossessarsi del patrimonio della madre e di distogliere l’attenzione dalle indagini in corso. Quindi, la componente finanziaria è diventata il punto focale dei tentativi degli investigatori di determinare il movente dell’omicidio. L’amica “aveva fatto tutto per loro” della donna, Laura Ziliani, ha lasciato un segno emotivo nella prole della donna.

I familiari di Mirto Milani non hanno comunicato con il giudice

La madre di Milani avrebbe dovuto testimoniare in tribunale martedì 11 luglio; era stata a Temù il giorno dopo la scomparsa di Laura Ziliani, ma nessuno l’aveva mai controllata. Era andata in città per stare vicino a loro tre e magari dare una mano a ritrovare la poliziotta scomparsa. Rifiutandosi di rispondere alle domande del giudice, la co-querelante dell’imputato ha chiarito che intendeva esercitare il suo diritto di non rispondere. Proprio come il papà di Mirto Milani.

Poi spiega, in una lettera consegnata a Roberto Spanó, presidente del tribunale, che “il mondo ci è crollato addosso” quando Mirto ha confessato quello che aveva fatto a marzo in psichiatria. Come madre, ho deciso di porre fine alla nostra relazione quel giorno. A più di due anni dall’omicidio della poliziotta Laura Ziliani da parte del figlio, la madre di Mirto Milani scrive ai giudici della Corte d’Assise di Brescia esprimendo il suo pensiero: L’orrore che ha commesso mio figlio ha rovinato la mia vita e quella della mia famiglia. Dei tre imputati nel caso, Milani è stato ammesso.

La mia ossessione per la convinzione che mia madre stesse tentando di avvelenarci mi ha spinto ad ucciderla. Lo avrei fatto indipendentemente dalle conseguenze. Dopo aver scontato la pena, non ne sono più sicuro. La 29enne Silvia Zani è stata interrogata giovedì 30 marzo davanti alla Corte d’Assise di Brescia. Il corpo di Laura Ziliani, ex vigile urbano di Temù, è stato ritrovato in montagna tre mesi dopo il suo omicidio, nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2021. È una delle due figlie di quest’uomo.

Nel caso vengono nominati anche Paola Zani, sorella dell’imputato, e Mirto Milani, fidanzato dell’imputato, residente a Roncola San Bernardo. Credevamo che nostra madre avesse secondi fini. Eravamo devastati. Non capisco perché voglia farlo. Silvia Zani spiegò un anno fa, durante l’interrogatorio sfociato nella sua confessione, di voler gestire diversamente il patrimonio del padre oppure di essere una seccatura. Ha affermato il suo diritto all’autodifesa quando ha sparato e ucciso l’uomo accusato di aver complottato l’omicidio di sua madre.

Descrive in dettaglio gli sforzi della madre per avvelenare il suo amante, le figlie e se stessa con sostanze come Nutella ricoperta di olio, sale mescolato con soda caustica e latte diluito con candeggina. “Non so se la mamma ci amava davvero”, ha detto Silvia. La mamma di Silvia aveva già espresso il desiderio di evitare di avere una famiglia.

L’accusata inizialmente ha detto alla corte che lei e il suo ragazzo avevano pianificato di uccidere la poliziotta in pensione perché non potevano sopportare la separazione dalla sorella minore paralizzata. Programmi televisivi come Dexter e Breaking Bad sono serviti come ispirazione per i loro studi sulle erbe velenose e per i loro esperimenti che coinvolgono l’aconito e i semi di ricino. Ma alla fine hanno deciso per le benzodiazepine, che Silvia aveva rubato alla Rsa, suo ex impiego. Li hanno usati per decorare una torta per la festa della mamma.

Laura Ziliani l’ha mangiata, si è addormentata e si è svegliata illesa, secondo lo schema dei tre imputati. Quindi hanno usato il velcro per intrappolare la vittima in una grande borsa, soffocandola di fatto. Poi seppellirono il suo corpo sulle montagne vicino al fiume e lo coprirono finché non fu ritrovato pochi mesi dopo.

A seguito della deposizione di Silvia Zani, Mirto Milani ha dichiarato: Ammetto i fatti così come sono stati contestati. Tutto ciò che Silvia aveva predetto si è avverato. Tutto quello che è successo mi ha fatto parecchio arrabbiare. Ho espresso le mie scuse agli psicologi e agli psichiatri mentre stavamo prendendo una piccola pausa dalle domande. In quel momento ho avuto un esaurimento nervoso.

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Potevo essere stato io a proporre l’omicidio», ha chiarito Mirto Milani rispondendo alla domanda critica del presidente Spanò. Il ragazzo ha descritto ciò che era accaduto prima dell’omicidio. Ci fermammo. Silvia ha comunque chiamato Paola ed è entrata nella stanza, nonostante il mio precedente suggerimento di convincerla a rinunciare. Spero sinceramente che non succeda nulla di negativo.

Sono stato attratto dallo scenario da un urlo sommesso. Dopo ho raggiunto la porta della camera da lettoun po’ di cammino. Quando la porta si spalancò, vidi Silvia che soffocava e Paola che teneva sua madre nella penombra. Avrei odiato abbandonare le ragazze perché erano importanti per me. Ero pronto a vendere la casa per dimostrare la tua innocenza, mi ha informato mio padre quando i miei genitori sono venuti a trovarmi in ospedale. Per scusarsi pubblicamente con i suoi genitori, Mirto Milani ha rilasciato questa dichiarazione. Ho pensato che dovevi essere innocente. L’inganno ha colpito i miei genitori e li imploro di perdonarmi.

Ciò che ha fatto mio figlio è stato così orribile che ha spezzato i nostri cuori. L’avevo sempre pensato finché non ci ha rivelato le sue azioni. Poi tutto è crollato. Mi manca solo pensando a quanto saremmo vicini con tutte le telecamere. Prego Dio di mostrare misericordia a lui e ai suoi cari e di fargli vedere la sua bontà. Non ho ancora la forza emotiva per lasciarli andare. Nel corso della sua deposizione davanti alla Corte d’Assise di Brescia, Mirna Donadoni ha fatto diversi commenti spiacevoli.

La sera dell’8 maggio 2021, Silvia Zani, Paola, madre di Mirto Milani, e la sorella di Silvia hanno ucciso Laura Ziliani a Temù. Il cosiddetto Diabolical Trio sta attualmente affrontando ulteriori accuse di occultamento del corpo. Hanno affermato di essersi separati in seguito alla confessione e al procedimento giudiziario di Mirto. Anche se ha cercato di non farlo, la mamma di Mirto ha letto ad alta voce la straziante lettera con voce tremante e le lacrime agli occhi. Mirto fu parte integrante della vita culturale e sociale di Olginate; aveva vissuto a Calolziocorte fino a poco prima del delitto.

Nonostante il suo silenzio, il padre di Ruggero lo ha accolto fuori dalla scuola dandogli un colpetto sulla testa, un misto tra uno schiaffo e uno schiaffo. I genitori di Mirto, che stavano subaffittando un appartamento a Temù da Laura Ziliani, sarebbero stati pesantemente coinvolti nel processo di ricostruzione. Pochi giorni dopo la scomparsa della figlia, la madre di Laura ha telefonato al Caf e ad altre sedi di Lecco per riscuotere la liquidazione. Nonostante il suo corpo sia stato ritrovato solo nell’agosto del 2021, lei si era già trasferita a casa della donna.

Su questi rapporti il giudice Spanò ha chiesto spiegazioni a Elisa Invernizzi, l’avvocato civilista di Olginate che aveva seguito le sorelle Ziliani e Mirto. Secondo quanto affermato da Invernizzi, Ziliani aveva colloqui regolari con la mamma di Mirto su come gestire il patrimonio di Laura. Un ex compagno di cella di Milani ha testimoniato che l’altro detenuto lo aveva indotto a confessare; Milani aveva anche scritto una lettera ai suoi genitori, che aveva nascosto in un lenzuolo lavabile, chiedendo di riorientare le indagini.

Mentre Mirto ascoltava pazientemente, si è sentito in dovere di chiarire: con la mia nota avevo intenzione di trarre in inganno, ma non mi sono inventato tutto. Ho inventato un tecnico che non esiste e l’ho fatto mandare da mia mamma in Procura. Ciò che ho chiesto loro è stato completamente ignorato.

Mettendo sempre le esigenze di suo figlio prima delle sue, indossa gli occhiali da sole mentre alza leggermente la testa per sbirciarlo. Dà uno “schiaffo” alla nuca mentre si allontana. Senza voltarsi. I loro vari gradi di disperazione permeano l’atmosfera per un lungo periodo. Nonostante siano in classe e la porta si chiuda costantemente dietro di loro.

Quelli che erano rimasti in silenzio per due anni si rintanarono in una casa vicino alla Roncola per evitare ogni interferenza. Sotto processo per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere di Laura Ziliani sono Mirto Milani e Ruggero Donadoni, entrambi 29 anni, presso la Corte d’Assise di Brescia.

Le ore precedenti la scomparsa di un ex poliziotto di Temù, avvenuta l’8 maggio 2021, sono state segnate dal suo omicidio. I resti della vittima, della sorella Paola, e della fidanzata Silvia, entrambe 28enni, sono stati ritrovati sulla sponda dell’Oglio tre mesi dopo la sua morte. L’intero elenco è composto da criminali condannati o presunti.

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