Michele Santoro Malattia

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Michele Santoro Malattia
Michele Santoro Malattia

Michele Santoro Malattia – Santoro, il cui padre era un ingegnere ferroviario di Monteverde, è nato e cresciuto a Salerno e si è laureato in filosofia sotto la guida di Biagio De Giovanni all’università. Ha iniziato la sua carriera nell’attivismo politico con il gruppo maoista Unione Comunisti Italiani e la sua carriera nel giornalismo con il quotidiano dell’UCI, Servire il popolo, che ha chiuso quando il partito è crollato nel 1975.

Successivamente, ha lavorato per nove mesi per La Voce della Campania del PCI campano prima di essere licenziato per le sue opinioni dissenzienti dalla linea ufficiale del partito nel marzo 1979. Successivamente, ha collaborato con altre testate come l’Unità, Il Mattino ed Epoca. È stato assunto dalla Rai per condurre spettacoli e scrivere fiction radiofoniche per la stazione.

Dopo un periodo all’estero e lavorando come aiuto regista del TG3, torna in televisione nel 1982 e inizia a produrre programmi per Tresette, Oggi dove, Specialmente sul Tre e Tg Terza. Samarcanda, Il rosso e il nero e Tempo reale sono solo alcuni degli spettacoli che ha scritto e condotto.Per questo Santoro lascia la Rai nell’autunno del 1996 per assumere la direzione del quotidiano Moby Dick presso Mediaset, dove viene affiancato da storici collaboratori come Sandro Ruotolo, Riccardo Iacona e Corrado Formigli, oltre a sangue fresco come Luisella Costamagna, Pietro Suber e Laura Berlinguer.

Anche se Moby Dick è andato in onda in prima serata su Italia 1, non è stato subito un successo di pubblico. Dopo una settimana di messa in onda due volte a settimana, il martedì e il giovedì, lo spettacolo è stato cancellato il martedì e spostato solo al giovedì. Solo in seconda serata su Italia 1 è decollato davvero, e poi è stato affiancato da Moby’s, un servizio giornalistico puro senza dibattito in studio.

Nel 1999, Moby Dick ha prestato molta attenzione alla storia della guerra del Kosovo e un episodio popolare ha visto Santoro condurre interviste con operai serbi e guardie civili del ponte mentre trasmetteva in diretta dal ponte Brankov a Belgrado. CCD e AN hanno criticato aspramente la scommessa, accusando Santoro di voler difendere Miloevi; Ne presero le distanze anche Enrico Deaglio ed Enrico Mentana.

Marco Pannella ha ribattezzato la trasmissione TeleMilosevic ; Antonio Di Pietro, in studio durante la diretta, ha accusato Santoro di faziosità. DS, Verdi e Sandro Curzi lo hanno sostenuto, insistendo sul diritto di rivelare qualsiasi informazione rilevante, compresa la distruzione causata dagli attacchi aerei della NATO.

Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha definito l’incidente di Belgrado un “evento di grande importanza” e Santoro ha contestato le accuse affermando che si dovrebbe tenere conto delle preoccupazioni dei cittadini serbi e che si dovrebbe cercare una soluzione nonviolenta al conflitto in Jugoslavia.

Dopo aver passato la primavera e l’estate a Mediaset, in autunno Santoro è tornato in Rai per condurre su Rai 1 il programma Circus. Al progetto hanno sempre lavorato insieme i giornalisti Ruotolo, Iacona e Formigli. Hanno mandato in onda il loro programma mensile 1999 sotto un tendone da circo e il loro programma settimanale 2000 da gennaio a maggio, ad eccezione di marzo e aprile.

Michele Santoro Malattia

Sciuscià di Santoro va in onda il giovedì sera a mezzanotte, sempre su Rai 1, nel marzo del 2000. Su Rai 1 va in onda la prima stagione di Sciuscià, andata in onda da marzo ad aprile e composta da reportage girati e montati in stile cinematografico alle 11 di sera.Dall’autunno 2000 all’estate 2001 è autore e conduttore in prima serata di un nuovo programma di approfondimento su Rai 2 intitolato Il raggio verde, andato in onda senza pubblico in studio.Dopo l’11 settembre 2001 propone lo speciale Siamo tutti americani? e la serie War Emergency, entrambe in onda su Rai 2.

Nel 2001, Daniele Luttazzi ha rilasciato un’intervista al giornalista Marco Travaglio in cui ha discusso le origini della Fininvest, i legami della famiglia di Silvio Berlusconi con il boss mafioso Vittorio Mangano e l’intervista di Canal+ a Paolo Borsellino due giorni prima della strage di Capaci, che hanno suscitato forti reazioni da politici del centrodestra e sono stati poi oggetto di un approfondimento da parte di Michele Santoro in uno Nel corso della puntata, Santoro ha mandato in onda l’intera video intervista a Borsellino, che ha suscitato scalpore, e il giudice ha rivelato che un’inchiesta su Berlusconi , Marcello Dell’Utri, e il boss Mangano era in corso all’epoca.

All’Autorità per le Comunicazioni, allora guidata dal presidente Enzo Cheli, che era stata nominata dal presidente del Consiglio Giuliano Amato, Forza Italia si è lamentata accusando Santoro di violare la par condicio e favorendo l’Ulivo nella copertura della vicenda Mangano-Dell’Utri. L’Autorità ha risposto: “Il via libera non è un programma di comunicazione politica o una Tribuna elettorale, ma una trasmissione di informazioni e analisi che deve seguire l’attualità, la cronaca”, e ha proseguito spiegando che poiché la trasmissione non era ancora iniziata, tutti erano sullo stesso piano ed non si poteva fare nulla per fermarlo.

Il centrodestra sostiene che nell’episodio problematico ai politici della Casa delle Libertà non sarebbe stata data la possibilità di spiegare la loro posizione; tuttavia, i rappresentanti della Cdl hanno scelto di non partecipare ai dibattiti in Rai come azione di protesta contro il caso Satyricon fino a quando non saranno introdotte nuove regole per il servizio pubblico per garantirli durante la campagna elettorale.

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