Marcello Lippi Malattia – La comunità calcistica e non solo è di nuovo addolorata. Poco dopo sono partiti Maradona, Gianluca Vialli, Claudio Garella, Sini a Mihajlovi, Pelè e Paolo Rossi. La malattia al pancreas ha causato la morte del 58enne ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e nazionale italiana. “Dopo aver affrontato per cinque anni una grave malattia, con forza e grazia. La famiglia ha rilasciato un comunicato dicendo: «Porteremo sempre nel cuore il suo ricordo e il suo esempio.
Quando Vialli è morto, ha portato con sé un pezzo di umorismo che aveva è stato in giro per quasi un decennio. I suoi successi calcistici negli anni ’80 e ’90 gli hanno fatto guadagnare l’ammirazione di tifosi vecchi e giovani. Gli adolescenti di oggi lo adorano e lo rattristano per il successo della squadra ai Campionati Europei, quando era capo delegazione e Con lui se ne va un pezzo dell’epoca d’oro del calcio italiano, le “notti magiche” di Italia ’90, quando la Nazionale era considerata la migliore del mondo.
Il nome Vialli è familiare a tutti.Uno dei migliori italiani di tutti i tempi e uno dei migliori attaccanti degli anni ’80 e ’90. Ottimo tiratore. Ha vinto una serie di trofei a livello nazionale e internazionale, tra cui tre campionati europei 1988 nella Germania Ovest, due coppe del mondo 1986 in Messico e 1990 in Italia e un terzo posto al torneo del 1990 con l’italiano squadra nazionale. Sia nel 1988 che nel 1991 si è piazzato settimo nella votazione del Pallone d’Oro.
Nel 2015 è stato inserito nella National Football Hall of Fame. a due passi da Cremona, dove Gianluca Vialli è cresciuto in una famiglia benestante, dove ha calciato per la prima volta il pallone, ha coltivato il sogno di diventare calciatore, ha festeggiato le vittorie più importanti, dove si è spesso rilassato dalle fatiche agonistiche e mentali, dove ha ha trascorso i momenti più delicati della sua recente malattia”. Il “buen retiro” di un calciatore che, a differenza di Pelé o Maradona, non proviene da un contesto svantaggiato e, quindi, non cerca riscatto sociale o rivincita attraverso il calcio.
Anche prima di diventare famoso, era un gentiluomo elegante che non ha mai sentito il bisogno di ostentare il suo buon gusto in fatto di abbigliamento o accessori.”E’ un talento calcistico e questo lo si saprà presto, un talento che per il giovane Gianluca sarà il trampolino di lancio per il passaggio dalle periferie al mondo. L’approfondita inchiesta della Gazzetta dello sport lo descrive come “piccolo e con una montagna di capelli ricci” quando la Cremonese lo acquistò per mezzo milione di lire.
Ma quando fu nominato campione, aveva grandi muscoli che suscitò molte discussioni sulla velocità con cui si svilupparono e una testa rasata, che diede inizio a una tendenza all’apprezzamento il valore estetico della calvizie.Mister Emiliano Mondonico arriva a Cremona — e con lui la prima esplosione calcistica del giovane Gianluca che ha portato i Grigiorossi alla promozione in Serie A, secondo l’approfondimento della testata sportiva.
passa alla Sampdoria del patron Paolo Mantovani, quando incontra il suo calciatore ideale, Roberto Mancini.Mister Eugenio Bersellini è stato vice allenatore fin dall’inizio, ma mister Vujadin Boskov è responsabile di tutti i successi la Coppa Italia nel 1988 e nel 1989, la Coppa delle Coppe nel 1990, la Supercoppa Italiana nel 1991 e lo storico scudetto 1991, l’ultimo ad una società regionale. È giunto il momento di salutare dopo la straziante sconfitta contro Barcellona e Cruijff nella finale di Coppa dei Campioni del 1992.
Così, Vialli si è unito a Roberto Baggio e ad un adolescente Alex Del Piero alla Juventus nel 1992. Le cose sono iniziate lentamente, ma dopo l’arrivo di Marcello Lippi, sono decollate. Ha portato con sé successo, gloria e un titolo. Ora arriva il momento emozionante di gestire e giocare per il Chelsea. Dopo soli tre anni con il club, Vialli guadagna uno status leggendario dopo aver vinto la Coppa di Lega, la Coppa delle Coppe, la Supercoppa UEFA, la Coppa d’Inghilterra e il Charity Shield.
Un calciatore che “sapeva già usare i congiuntivi ed era molto bravo a fare commenti interessanti, taglienti e misurati allo stesso tempo” passa naturalmente a un lavoro come commentatore sportivo.L’adulazione e l’ammirazione che riceve da persone di tutto il mondo va oltre i suoi risultati atletici.Nonostante la presenza della malattia, la squadra nazionale di calcio inglese intraprende una nuova avventura nel luglio 2021, sconfiggendo l’Italia nella finale del Campionato Europeo in casa allo stadio di Wembley.
Dopo essere caduto in anticipo ma pareggiato in ritardo e forzato i tempi supplementari, la squadra capitanata da Mancini e Vialli si è imposta 4-3 ai rigori. Il successo degli Azzurri in finale e durante tutto il torneo è frutto della loro capacità di lavorare insieme come unità, del loro atteggiamento positivo e del loro senso dell’umorismo, della loro dedizione alla causa e della loro ammirazione per le fatiche degli avversari.
La lunga amicizia di CT Mancini e Gianluca Vialli e il loro straordinario talento li hanno aiutati a vincerery.Negli ultimi cinque anni, Vialli ha concentrato la sua forza d’animo sul superamento dell’ostacolo del cancro. Si comportava con dignità e moderazione. A modo suo. Non ha rinunciato al mondo. L’unico modo in cui poteva scegliere era concentrarsi su ciò che era veramente cruciale. E in una giornata in cui la gente urla e si mette in mostra via social e selfie, ha scelto di raccontarsi sottovoce in un libro intitolato Goals. : era morto. Quel cancro, come diceva Vialli,
«era salito sul suo treno, che aveva intrapreso il viaggio con lui, questo ospite indesiderato», non si ritirò e scomparve come aveva programmato. Proprio come ci aspettavamo. Come ha detto Gianluca, “è stata una convivenza forzata che lo ha reso un uomo migliore; non è stata una battaglia contro la sua malattia o la sua,