Giuseppe Rinaldi Giornalista – Tra vita privata e curiosità, Giuseppe Rinaldi deve scoprire chi è il direttore d’orchestra. È un noto Chi l’ha visto? corrispondente e l’uomo dietro l’illustre trasmissione “scomparsa” dello spettacolo. Esplora con me la vita di Giuseppe Rinaldi. Nel 1990, Giuseppe ‘Pino’ Rinaldi ha iniziato a lavorare con il resto del Chi l’ha visto? team dopo aver precedentemente lavorato come corrispondente, regista e autore. Le notizie dei crimini più raccapriccianti, come la confessione di Ferdinando Carretta di aver ucciso la sua famiglia, sono passate per le sue mani.
Chi, esattamente, è responsabile di cose come “Commissari” e “Detective” e “Casi risolti e irrisolti”?Il famoso giornalista italiano Pino Rinaldi è nato il 25 gennaio 1961, Acquario. Inviato e conduttore Rai dal 1990, è noto anche come uno degli autori della trasmissione Chi l’ha visto? di Federica Sciarelli. La sua ricerca sull’argomento dello spettacolo ha guadagnato il prestigio dello spettacolo.Il 3 ottobre diventa il nuovo capo del programma Commissari All’inseguimento del male, che si svolge in collaborazione con la Polizia di Stato.
Nel 2021 inizia anche a condurre la trasmissione in seconda serata di Rai 2 Detectives – Casi risolti e irrisolti in tandem con la Polizia di Stato. Ha seguito negli anni un’ampia gamma di casi penali, tra cui quelli di Ferdinando Carretta e Salvatore Parolisi.Non ci impantaneremo nei particolari spiacevoli, ma sperimenteremo nuovi linguaggi e ci metteremo a disposizione del nostro pubblico e della comunità locale.Lavorando a stretto contatto con la Polizia di Stato, saremo in grado di fornirvi una spiegazione esauriente di quanto accaduto”.
Sabato 12 giugno alle 22.40 Giuseppe Rinaldi, protagonista di Chi l’ha visto e di altri programmi come I commissari, in onda su Rai3, torna in televisione con un nuovo programma di cronaca nera dal titolo Detectives – Casi risolti e irrisolti .In sei appuntamenti serali in programma, il giornalista e la Polizia di Stato si confrontano su casi di alto e basso profilo, chiusi e aperti del sistema giudiziario. Documenti di indagini di alto profilo e oscure su crimini irrisolti raccontano le storie degli investigatori al centro dei casi.
I “detective” che hanno seguito da vicino i casi nelle cronache sono i veri eroi della storia. L’iniziativa è stata svelata in una web conference alla quale hanno partecipato Francesco Messina, capo della Divisione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, e Ludovico di Meo, direttore della rete. Nonostante l’enorme volume di casi, una cosa è certa: quello di Denise Pipitone non verrà affrontato “Guarda il pilot e i primi episodi. Da che ho memoria, ho avuto a che fare con denunce di crimini , quindi non sono in vena di polemizzare.
Le sembra strano tirarlo fuori ora, quando sembra essere in ogni telegiornale da qualche parte? Fin dall’inizio del caso Mazara del Vallo, “.Per quale motivo le persone prestano così tanta attenzione ai telegiornali? “Quando si verificano incidenti – continua Rinaldi – che ricordano le fiabe, le favole, riscontriamo un’attenzione del pubblico molto alta. Denise è la figura di Biancaneve di questa storia, una vittima innocente. come il suo. Quando c’è un interesse pubblico esistente, i media ne trarranno vantaggio. Hanno imparato che più spingono un caso, migliore sarà il risultato.”
«Il nostro sarà molto diverso, promette Rinaldi, lo si vede in puntate come quella in cui indaghiamo sull’omicidio di Eleonora Scroppo. Non c’è stata attenzione mediatica perché l’episodio era troppo bizzarro; “Non ne cogliamo il significato. Vogliamo che la polizia ci aiuti a indagare e a scoprire cosa sia realmente accaduto. Quando ho chiesto agli investigatori con cui ho parlato cosa restava da indagare, tutti hanno detto che i casi irrisolti erano quelli che li avevano colpiti di più” .
“Nella prossima puntata conosceremo Maurizio Minghella, un neuropsichiatra che è diventato uno dei serial killer più famosi d’Italia. Indagheremo sulla sua vita e sulle sue azioni per saperne di più su di lui e sul perché ha fatto le scelte che ha fatto. Approfondiamo nei meccanismi interni delle narrazioni e capirli “. C’è un caso specifico su cui ha lavorato che ti ha particolarmente colpito? “Poiché ho casa a Prati, viaggio spesso sotto via Poma. Anche se ci sono molti altri casi che meritano la mia attenzione, questo non lo dimenticherò mai.
Forse è perché ho finalmente incontrato alcuni dei miei avi perduti da tempo , ma mi piacerebbe vedere un’altra edizione di via Poma”. Saranno indagati dagli investigatori i casi di Isabella Noventa e del serial killer Maurizio Minghella, entrambi attualmente condannati all’ergastolo. Tra i casi irrisolti che verranno portati all’attenzione dei telespettatori con il messaggio imprescindibile del “chissà, parli” ci sono i delitti commessi da Flavio Sinni, Eleonora Scroppo e Pasqualina La Barbuta.
Dalla penna di Ludovico Di Meo esce quanto segue: “Ce ne sonocose che saranno sempre rilevanti sia in televisione che nella vita reale. La cronaca è una di queste. Agatha Christie ha notoriamente affermato che non è il crimine in sé ad essere intrigante, ma piuttosto il modo in cui viene risolto. Questa è una storia poliziesca; ci fa vedere cosa succede realmente”. Il direttore generale della Divisione Anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina: “Nella mia posizione attuale, sono responsabile della prevenzione tecnica e repressione della criminalità, con un organico di circa 28.000 persone alle mie dirette dipendenze.
Utilizzando l’oro delle nostre passate esperienze con la Rai, abbiamo costruito una situazione che ci ha permesso di rivedere questioni che non erano state sollevate al momento dei fatti. Ma anche per risvegliare gli scettici su certi casi irrisolti che ora potremmo indagare con strumenti più sofisticati”. Inoltre, Detectives beneficerà, per la prima volta sulla televisione italiana, della consulenza dell’ex profiler dell’FBI Jim Clemente.