Giovanni Melise Arresto

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Giovanni Melise Arresto – Quindici persone sono state colte in Italia e in Spagna mentre cercavano di vendere veicoli rubati. I carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata, unitamente alle altre organizzazioni territoriali competenti, hanno condotto l’operazione che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone che sono risultate tutte interessate. Tra i detenuti c’erano Liberato Spera, 55 anni, Luigi Milano, 31, Rosario Bozzanga, 31, e Biagio Melise, 48 anni, tutti uomini di età compresa tra i 31 e i 48 anni.

di armi e l’acquisizione di beni rubati con l’assistenza di un’organizzazione criminale con sede in Spagna. Infatti, a Sueca, questi eventi si sono verificati contemporaneamente.Le indagini sul traffico di veicoli rubati tra Italia e Spagna sono state avviate nel giugno del 2017 e le loro conclusioni sono state pubblicate nel mese di settembre. I carabinieri affermano di avere le prove del furto di tre veicoli, un Gentile di Agerola, un Milano di Santa Maria la Carità e uno Spera di Santa Maria la Carità, guidati rispettivamente da Bozzonga e Melisi da Larciano e Monsummano Terme Pistoia e aveva numeri di telaio alterati e documenti di immatricolazione contraffatti.

Dopo la “clonazione”, i veicoli sono stati spediti in Spagna dal porto di Civitavecchia. I veicoli sono stati reimmatricolati a Cullera con l’aiuto di cittadini italiani e spagnoli locali. Dalle indagini è emerso anche che alcuni degli indagati erano in possesso di un’arma semiautomatica calibro 7 e matricola 65 che era stata erosa. Dieci veicoli rubati in Italia sono stati recuperati dalla polizia spagnola durante l’operazione. Quindici persone sono state arrestate in Italia e in Spagna per traffico di veicoli rubati; questo è stato l’esito di un’operazione in cui è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata in collaborazione con le altre Compagnie territoriali competenti nei confronti di cinque persone, tutte colpite.

Biagio Melise, 48 anni, Luigi Milano, 31, Rosario Bozzanga, 31, e Vincenzo Gentile, 36, sono stati tutti arrestati. Anche Liberato Spera è stato arrestato. Sono accusati a vario titolo di partecipazione ad un’associazione per delinquere finalizzata al commercio illegale di armi e all’acquisizione di refurtiva, con l’ulteriore aggravante di aver ricevuto assistenza da un gruppo criminale organizzato spagnolo. Contemporaneamente, infatti, altre 10 persone sono state sottoposte a misura cautelare dalla Guardia Civil e dall’Amministrazione Comunale di Sueca Valencia, con le quali la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha coordinato le indagini, è rimasta in regolare contatto.

A seguito di un’indagine iniziata nel giugno 2017, è stato stabilito che i veicoli rubati venivano trasportati dall’Italia alla Spagna. In particolare è stato documentato – secondo quanto spiegano i Carabinieri – che persone come Gentile, Milano e Spera i primi due di Agerola, il terzo di Santa Maria la Carita’ furono aiutate da Bozzonga e Melisi, residenti a Larciano e Monsummano Terme Pistoia, per ottenere veicoli rubati, con numeri di telaio alterati e documenti di circolazione contraffatti.

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Dopo la “clonazione”, i veicoli sono stati spediti in Spagna dal porto di Civitavecchia. I veicoli sono stati reimmatricolati a Cullera con l’aiuto di cittadini italiani e spagnoli locali. Dalle indagini è emerso anche che alcuni degli indagati erano in possesso di un’arma semiautomatica calibro 7,65 mm con numero di matricola mutilo. Dieci veicoli rubati in Italia sono stati recuperati dalla polizia spagnola durante l’operazione.I Carabinieri di Oristano hanno concluso un’inchiesta sul pestaggio di un cittadino extracomunitario che non aveva pagato una fornitura di stupefacenti arrestando 12 persone.

Lara Pinna, 21 anni, di Oristano, e Alice Camedda, 34 anni, di Santa Giusta, sono due delle tante donne che si sono ritrovate dietro le sbarre. Sono stati arrestati anche Alessandro Casu 42 di Santa Giusta, Giovanni Antonio Migheli 47 di Fordongianus, Patrizio Demartis 22 di Fordongianus e Cristian Vacca 19 di Santa Giusta; sono tutti di Oristano. Il Gip del Tribunale di Oristano ha emesso mandato di cattura per altri due detenuti nel carcere di Massama; Fabio Orrù, 32 anni, e Sandro Meloe, 30.

Il traffico di stupefacenti e le estorsioni sono al centro della questione. I carabinieri affermano che Fabio Orrù e Lara Pinna, una coppia sposata, sarebbero stati gli incaricati di organizzare il giro di spaccio e di essersi avvalsi dell’aiuto di Zucca, Erdas, Mele, Melis e Casu per vendere il loro prodotto al dettaglio. I reati di estorsione in questione riguardano l’incendio doloso di quattro autoveicoli appartenenti a quattro distinti creditori per spedizioni di sostanze stupefacenti non pagate.

Questa operazione sarebbe stata supervisionata da Fabio Orrù, che si sarebbe avvalso dell’aiuto di Cristian Vacca, allora 19enne, e forse di qualche altro giovane le cui identità rimangono sconosciute.Il tabacco di Fordongianus fu portato ad Oristano da Giovanni Antonio Migheli nipote Patrizio Demartis. Dalle perquisizioni condotte nell’ambito dell’inchiesta, denominata “Droga e incendio”, sono emersi quantitativi minori di stupefacenti, numerosi flaconi e compresse di anabolizzanti, materiale vario per il confezionamento della droga e 7.000 euro, tutti sospettati di provento di narcotraffico commercio.

Domenico Melise, 20 anni, di Pomigliano d’Arco Napoli, è stato fermato venerdì scorso dai “Baschi Verdi” del Gruppo di Padova nell’ambito delle loro ronde sul territorio cittadino per prevenire e reprimere traffici illeciti. Aveva appena fatto irruzione nel furgone di un elettricista e aveva rubato degli “attrezzi commerciali”.Quello che hanno visto i finanzieri è incredibile. Un furgone per traslochi con una persona aggrappata alla maniglia della portiera veniva trascinato accanto a esso mentre risalivano Longhin.

Nelle vicinanze, l’auto si è schiantata contro un veicolo fermo. I militari hanno subito iniziato a cercare l’individuo che era sceso dal furgone. Per respingere i suoi inseguitori, questo ha cercato di confondersi con la folla. Invece è stato trattenuto e ispezionato in caserma. Quello era il proprietario del mezzo, lo hanno scoperto gli uomini delle Fiamme Gialle quando hanno fermato l’individuo che veniva trascinato. Il suo furgone stava partendo quando è arrivato, e ha cercato disperatamente di fermare il ladro.

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