Gianfranco Fini Oggi Malattia – Da una semplice colazione a base di uova al tegamino al vortice di passione con Elisabetta. Cosa ha portato alla caduta di Gianfranco Fini L’ex leader di AN era noto per rifiutare gli sconti nelle boutique locali. Dopo l’arrivo di Tulliani, uno degli uomini più potenti d’Italia iniziò la sua caduta in disgrazia. Non lo diresti guardandolo adesso, ma prima della sua caduta Gianfranco Fini era un uomo potente. Adesso poteva sembrare così, ma una volta i suoi occhi erano liquidi roteanti che galleggiavano in un bianco color albume, ei suoi due bottoncini erano ancora vivi di rabbia.
E in una vita precedente, era il marito soddisfatto di una militante di destra di nome Daniela Di Sotto, che gli ha fornito una figlia di nome Giuliana, una giacca di pelle e una sciarpa azzurra da indossare a una partita della Lazio.Quando era incinta si è preso cura di lei il marito Gianfranco. In altri casi ci sono brevi lampi di passione, come quello condiviso da Daniela e Fini prima che la morte di quest’ultimo ponesse fine alla loro relazione dopo molti anni di incomprensioni e dolori.
Si parla ancora del momento, alla fine degli anni ’90, in cui Daniela Fini si recò nello studio di Fausto Sarli, oggi diretto dall’esperto Carlo Alberto Terranova, per rinnovare il suo guardaroba. Ha scelto, modificato e adornato blazer da sera molto eleganti con bijoux prima di chiedere a suo marito di pagare i soldi. E quando gli offrivano uno sconto, come facevano ogni tanto mentre era presidente della Camera, si accigliava e prendeva il portafoglio.
“No, grazie” è quello che vorrei dire. C’è una canzone di Fiorella Mannoia che parla di come ci si trasforma attraverso l’obiettivo delle foto sbiadite dei propri ex amanti e delle loro didascalie sfacciatamente scritte. Elisabetta Tulliani, vent’anni più giovane di Fini, irradiava una verve incandescente destinata a far breccia in quel desiderio appannato, sopito, muto. Fu uno dei primi politici a sviluppare un serio interesse romantico per una donna, una mossa che alla fine gli costò la carriera, sua moglie e sua figlia e la sua posizione nella allora potente coalizione di centrodestra.
Solo una persona prima di lui aveva sperimentato un crollo così completo e totale nell’amore, eppure anche quella persona non ha mai abbandonato la sua amorevole moglie Anna. Ancora uno,E ora restiamo a chiederci, Lost, se abbia mai compreso appieno i pericoli in cui si stava mettendo. Avresti potuto proteggerti, Fini, se avessi voluto. Tutti, da Silvio Berlusconi a Vittorio Sgarbi, gli avevano consigliato di non lasciarsi risucchiare dal magnifico, pericoloso, irrefrenabile vortice dell’amore,
ma nessuno aveva cercato di convincerlo a pietà. “Gianfranco stai attento, Elisabetta ha già alle spalle una relazione con padre e figlio Gaucci, conosce i processi di seduzione e potrebbe essere micidiale per te”, hanno ammonito.Fini sarebbe andato in capo al mondo per la ragazza dallo sguardo storto, nonostante sembrasse innocua. Renata Polverini, ex governatrice della Regione Lazio, è stata la prima a sapere che Tulliani era incinta, e l’unica persona a starle vicino nel difficile passaggio dall’ufficialità della separazione da Daniela Di Sotto all’accogliere le gioie del nuovo, tardivo paternità.
“La amo profondamente e voglio costruire una famiglia con lei”, ha detto a Polverini.Com’è vivere con i “Tulliano” e avere due delle figlie di Elizabeth come proprie L’ex Presidente della Camera, che era sposato con Elisabetta e aveva due figlie di nome Carolina e Martina, trovò nei voluttuosi parenti della moglie, i Tulliano, detti anche i Soprano “de noantri”, la famiglia che desiderava, che avvolse lui, giorno dopo giorno, nel loro grembo affettuoso e infernale.
Oltre sette milioni di euro sarebbero stati riciclati in un solo ciclo. In realtà, questo è quanto hanno guadagnato in guadagni illeciti Sergio e Giancarlo Tulliani, rispettivamente suocero e cognato di Gianfranco Fini, e sua moglie Elisabetta, come denunciato dalla guardia di finanza.In cambio di 5 milioni di euro, i finanzieri hanno sequestrato loro i beni.Avendo ricevuto un avviso di garanzia, Fini può tornare al lavoro.
I fratelli Tulliani Sergio e Giancarlo sono stati oggetto di una serie di perquisizioni nel dicembre 2016 relative a fatti accaduti nel 2008. Sergio, Giancarlo, Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini potrebbero essere coinvolti in nuove modalità di riciclaggio, riutilizzo e auto-riciclaggio riciclaggio, che sarebbe stato scoperto da indagini bancarie e finanziarie sui rapporti intestati alla famiglia Tulliani. Gianfranco ha detto: “Ho piena fiducia nell’operato della magistratura”, e ha aggiunto: “L’avviso di garanzia è un obbligo”.
E, “Non sono corrotto, probabilmente ero ingenuo, ma questo è tutto”, ha chiarito.Ingenuo è l’aggettivo perfetto per descrivere l’uomo che ha proclamato con orgoglio: “Sono innamorato della politica, non ho fatto praticamente nient’altro nella mia vita se non seguire le mie convinzioni e non me ne pento”. Era l’erede di Giorgio Almirante, l’uomo che donna Assunta adorava. Leader di destra ancora più illuminato, era adorato dalla sinistra per il suo schietto antiberlusconismo e il suo “forte” giustizialismo, che lo rendeva un immancabile sostenitore della magistratura democratica.
Sua madre lo incoraggiò molto quando decise di diventare apprendista al Secolo d’Italia. Suo padre, tuttavia, era meno entusiasta; gli favorì apertamente Massimo, medico. Tuttavia, i genitori di Gianfranco gli hanno inculcato l’importanza di esercitare un’estrema prudenza sia in politica che nella vita quotidiana durante i difficili anni di piombo della sua giovinezza. L’obiettivo di Fini all’epoca era quello di portare il partito al potere in Europa e non solo, affermandosi come una figura centrista del nuovo millennio, il cui simbolo non avesse né una torcia né un pugno alzato in modo minaccioso verso il popolo ebraico.