Figlio Avvelena Madre E Padre

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Figlio Avvelena Madre E Padre – La madre è stata salvata, ma il padre è stato avvelenato a morte. Per due anni, il 21enne ha giocato secondo le regole. Quando il giovane imputato decise di confessare durante il processo, il complotto si intensificò. In questa sezione, si scusa con sua madre.

Penne al salmone ricoperte di cianuro è ciò che serve loro.

Questa frase rivela che i giudici della Corte d’assise hanno descritto gli eventi come “una sequenza simile a un vero film dell’orrore e un dramma molto doloroso, lungo e autentico”. Dopo due anni in cui i suoi avvocati avevano sostenuto che il vero assassino fosse la madre del ragazzo, che all’epoca soffriva di un episodio depressivo, il ventunenne ha finalmente ammesso la sua colpevolezza.

Per essere perdonato, Alessandro implora la madre.

Dopo che Alessandro ha ammesso di aver aggiunto nitrito di sodio ai piatti di pasta, la Corte d’Appello ha confermato la sua condanna a 30 anni di reclusione.

Cosa è andato storto con Monica Marchioni

E a dire qualcosa è Monica Marchioni. In una puntata de La Vita in Diretta, la mamma di Alessandro racconta davanti alle telecamere la sua esperienza “infernale”. Questo è mio figlio, un assassino”, gridò la madre sconvolta. Non importa quanto sia pentito, nulla di ciò che può dire o fare riporterà in vita il mio matrimonio. L’intensità del suo sguardo è rimasta con me per sempre.

La mia capacità materna di perdono è messa a dura prova in questo momento. Tutto ciò che possedevo, me lo ha preso. Si è assunto la responsabilità delle sue azioni e si è scusato. Alla fine io e mio marito siamo stati assassinati da lui. Sono completamente solo ora che tutti quelli a cui tenevo sono morti. Secondo l’accusa, Alessandro Leon Asoli avrebbe tentato di avvelenare a morte la madre e il patrigno.

Mi dispiace per la mamma.

Il primo colpevole, Alessandro Leon Asol, è stato condannato a 30 anni. L’accusa in appello aveva chiesto l’ergastolo. Due anni dopo il delitto, il colpo di scena è che il giovane finalmente fa la verità. Mi spiace disturbarti adesso, ma devo dirti la verità. L’ansia che mi aveva impedito di ammettere la colpa e di fare ammenda nei confronti delle persone che avevo maltrattato si è attenuata.

Spero che mia madre mi perdonerà così potrò ricominciare da capo se ho fatto quello che dicono. Per l’eredità, Alessandro Leon Asol avrebbe ucciso il suo patrigno, Loreno Grimandi, 56 anni, e avrebbe tentato di uccidere sua madre, Monica Marchioni. Dopo la confessione, l’indagato ha cominciato a piangere e a chiedere di essere riportato in cella.

Questa è una “scena horror reale” e un “dramma estremamente doloroso, lungo e autentico”. Monica Marchioni, la madre della vittima, ha subito un simile trattamento da parte di Alessandro Leon Asoli, e la Corte d’Assise di Bologna lo ha definito tale.

Si ritiene che il ventenne sospettato di aver avvelenato il suo patrigno nell’aprile 2021 abbia pianificato attentamente il crimine, abbia tentato di uccidere sua madre con lo stesso metodo, e poi abbia tentato di soffocarla nella casa che condividevano nel quartiere di Ceretolo. Casalecchio.Il giudice gli ha dato una condanna all’ergastolo.

I giudici hanno però equiparato le aggravanti alle generiche attenuanti in ragione dell’età e perché «senza nulla togliere alla sua responsabilità e all’assenza di rilevanti e rilevanti problemi psichiatrici, la sua vicenda familiare aveva contribuito a non lasciarla maturare abbastanza». .”

Per questo gli hanno comminato una “bella pena a tempo determinato”, ma è stato meno tempo di quello che avrebbe potuto trascorrere in prigione. L’eredità è stata motivata dalla rabbia del ragazzo “per questa madre dalla quale si sente, oltre che trascurato, ‘sotto pressione’ e di cui finisce per pianificare la morte”, che sembra che la veda come “la donna che gli ha rovinato la vita”.

Figlio Avvelena Madre E Padre

Alessandro Leon Asoli, 21 anni, ha ammesso di aver avvelenato gli spaghetti nel tentativo di uccidere sua madre, Monica Marchioni, e di aver strangolato il suo patrigno, Loreno Grimandi, 56 anni. In primo luogo, ha ricevuto una condanna a 30 anni. Ora la Corte d’Appello ha confermato la condanna.

In questo giorno, Asol ha proclamato: “Intendo rivelare la verità. Sono stato io a fare tutto quel lavoro sporco. Mi dispiace di non aver parlato prima; immagino di essere stato semplicemente troppo timido. Sono Sono disposto ad assumermi la responsabilità delle mie azioni e a fare ammenda verso tutti quelli che ho ferito. Ho davvero bisogno del perdono di mia madre per poter ricominciare da capo.

BolognaToday riferisce che la confessione è stata resa durante la sessione d’appello del processo di secondo grado. Il giudice è rimasto visibilmente scosso dal discorso spontaneo del ragazzo e ha pianto per tutto il percorso in prigione. I genitori del ragazzo erano assenti all’udienza in tribunale. Il procuratore dello Stato ha chiesto l’ergastolo obbligatorio. La Corte d’Assise ha confermato in appello la condanna originaria a trent’anni di reclusione.

Asoli è stato riconosciuto colpevole al primo processo di avvelenamento del patrigno e della madre mescolando nitrito di sodio nei loro spaghetti il 15 aprile 2021 nella loro casa di Ceretolo, Casalecchio di Reno. L’uomo morì dopo aver sopportato a lungo un’agonia atroce, ma la donna sopravvisse con poche cucchiaiate di spaghetti.

La confessione di Asoli ha sorpreso la folla. Siamo rimasti sconcertati dalla confessione perché l’imputato è stato così fermo nella sua versione dei fatti durante il processo di primo grado, che si discostava molto dalla verità perché incolpava costantemente la madre.

Erano circa le 22 di giovedì sera. L’accusa sostiene che il minore aiuta contro la sua volontà a preparare la cena al patrigno e alla matrigna. Penne al salmone arricchite con nitrito di sodio. L’uomo finisce il pranzo e comincia subito a sentirsi malissimo. Si lascia cadere sul divano, dilaniato dalle sue emozioni.

Il passo successivo sarebbe invitare sua madre a uscire con lui nella sua stanza. Lei «aveva acceso lo stereo a volume alto, così da non farmi sentire le grida di dolore di Loreno», ricorda la donna, raccontando pezzo per pezzo quanto accaduto.

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