Famiglia Carretta Storia – Ferdinando Carretta, residente a Forlì dal 2006, è stato trovato morto con almeno tre giorni sul cadavere. Il 61enne residente a Parma uccise i genitori e il fratello minore quando aveva appena 27 anni, nel 1989. L’uomo aveva confessato diversi omicidi, ma fu scagionato nel 1999 perché non aveva la capacità mentale di apprezzare la gravità di la sua condotta.
L’interesse per il caso Carretta salì alle stelle alla fine degli anni ’80 con la scomparsa della famiglia Parma nel 1985. Alcuni ipotizzarono che il padre di Ferdinando, Giuseppe Caretta, avesse preso i fondi dell’azienda e fosse scomparso.
Innanzitutto, il camper di famiglia targato Parma è stato scoperto nel quartiere milanese di San Siro, che è stato mostrato nel programma televisivo Chi l’ha visto. Nonostante i molteplici avvistamenti molto speculativi della famiglia Carretta in località di tutto il mondo, Antonio Di Pietro non ha mai accettato l’idea che la famiglia fosse appena svanita di propria volontà.
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Le autorità hanno trascorso quasi un decennio alla ricerca della famiglia Carretta senza successo, mentre i media e le reti televisive trasmettevano le proprie versioni di ciò che sarebbe potuto accadere, portando molti telespettatori a immaginare che il patriarca Carretta avesse rubato soldi all’azienda utilizzando parallelamente contabilità e che la famiglia ora viveva comodamente in un paese tropicale.
Nel 1998 la polizia di Londra fermò Ferdinando Carretta, che gestiva un’attività di pony express. Dopo aver stabilito la sua identità, le forze dell’ordine lo hanno consegnato agli investigatori di Scotland Yard che indagavano sulla scomparsa della sua famiglia. L’Interpol è riuscita ad allertare le autorità italiane dell’indagine. Francesco Saverio Brancaccio, procuratore di Parma, è volato fino a Londra per interrogare Carretta. È quello che ha fatto per festeggiare il suo 36esimo compleanno.
Accesso alla televisione
Fu solo molto tempo dopo che Ferdinando Carretta confessò a Giuseppe Rinaldi di Chi l’ha visto di aver ucciso la sua famiglia. Alla domanda su cosa fosse successo il 4 agosto 1989, Carretta ha risposto senza mezzi termini: “Ho afferrato quell’arma e ho sparato ai miei genitori ea mio fratello”.
Tuttavia, in seguito non c’era traccia dell’arma. La trasmissione Rai della confessione di Carretta è stata verificata dal ragazzo, che ha dichiarato al gip Vittorio Zanichelli di volersi pulire la coscienza. Carretta è stata presa in custodia nel novembre del 1998.
Ampie ricerche del corpo
I Carabinieri del Ris hanno cercato per anni di recuperare il DNA dalla residenza Carretta per identificare con certezza i corpi. Questa casa è stata adeguatamente ripulita da Ferdinando Carretta prima di portare i cadaveri alla discarica di Viarolo. Si è rivelato più difficile del previsto per i Ris trovare qualcosa nonostante le loro estese ricerche.
Smontano il portasapone in bagno e scoprono sangue umano nel tappo di gomma. Inoltre, c’era più sangue sul cavo della doccia. Nel frattempo, dopo dieci anni di tentativi,nella discarica non era stato trovato alcun cadavere.
Le misure
La Corte d’Assise di Parma ha condannato Ferdinando Carretta colpevole di tre omicidi nel 1999, anche se non è ritenuto colpevole a causa della sua disabilità mentale. Deve essere ricoverato all’ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere, per ordine della magistratura.Nel 2003 torna per qualche ora nella casa di Parma che aveva lasciato nel 1989 per ritirare le sue cose.
Nel 2006, con l’autorizzazione del magistrato di sorveglianza di Mantova, ha potuto lasciare l’ospedale psichiatrico e iniziare a frequentare un gruppo di sostegno a Forlì.La disputa sull’eredità tra lui e sua zia è iniziata con il verdetto del giudice.
Nel 2008, dopo essersi sistemato con le zie, Ferdinando Carretta diventa il legittimo proprietario della casa. Dopo aver fatto il suo tempo, è tornato nella residenza forlivese che aveva acquistato e poi venduto nel 2010. Dopo che il corpo di Ferdinando Carretta era rimasto per diversi giorni sul pavimento della casa, è stato ritrovato lì.
Sulla scia delle novità del novembre 1998,Filippo Vendemmiati ha introdotto un nuovo servizio. Ferdinando Carretta è stato localizzato a Londra dalle autorità britanniche il 21 novembre 1998.
Ferdinando Carretta è nato dai suoi genitori nel 1962. Alla fine ha ammesso l’omicidio del 4 agosto 1989 dei suoi genitori e del fratello minore nella loro casa di Parma dopo anni passati a insabbiare il crimine.
massacro. I Caraibi divennero presto noti come il “paradiso degli scomparsi” dopo che circolò la notizia che una famiglia vi si era recata. Dopo nove anni, nel novembre del 1998,Ferdinando Carretta viene rintracciato a Londra da un “bobby” che effettua un controllo burocratico.Carretta aveva lavorato come pony express in città.
Prima di apparire su “Chi l’ha visto? Inizialmente ha affermato di non sapere dove fossero i suoi genitori, ma poi ha ammesso di averli uccisi tutti e di aver seppellito i loro corpi in un campo fuori Parma. comune di Viarolo.
Carretta ha trascorso un totale di nove anni in sperimentazionecongedo in comunità e lavoro presso una cooperativa sociale prima di morire a 61 anni. Passa poi i successivi sette anni e mezzo nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere,dove acquista anche un appartamento con i soldi dell’eredità. Nel febbraio del 1999, è stato dichiarato non colpevole delle accuse.
Ritenuto del tutto incapace di comprendere quanto stava accadendo in quel momento, nel maggio 2015 il gip di Bologna ha approvato la richiesta di libertà presentata dal suo avvocato, Cesare Menotto Zauli, ma con alcune prescrizioni.
Il giudice ha stabilito che non rappresentava un pericolo per la società. Come ha affermato Carretta in un’intervista, “Mi sono certamente pentito di quello che ho fatto”. Anche i miei genitori e mio fratello erano devastati da quello che avevo fatto. Niente di cui allarmarsi nei miei confronti; il futuro che immagino per me stesso è di tranquillità e fatica.
Dopo aver regolato la divisione del patrimonio con le zie nel dicembre 2010, ha venduto la casa del massacro per circa 200.000 euro. Paola Carretta, ultima vivente della sua famiglia dopo la scomparsa delle zie Adriana e Carla Chezzi, ha dichiarato: “Ha scontato la pena, spero solo che ora sia una persona serena ed equilibrata”.