Enzo Tortora Arresto – Un uomo innocente affronta il sistema giudiziario ENZO TORTORA, 18 maggio
In questo giorno del 1988, Enzo Tortora, un iconico giornalista e personaggio radiofonico italiano che fu al centro di uno scandalo legale di alto profilo, morì. In realtà, era stato arrestato cinque anni prima con false accuse di appartenenza alla camorra e traffico di droga.Enzo Tortora”Io ci sarò, ci sarò anche per loro. Sono qui anche per parlare a nome di quelli che non possono parlare, e sono tanti e troppi.
E un messaggio per i giudici:Un giornalista, conduttore radiofonico e televisivo italiano una volta disse: “Sono innocente. Prego dal profondo del mio cuore che lo sia anche tu.Diversi mesi prima della sua morte, è stato completamente riabilitato da un grave incidente giudiziario che ha portato alla sua elezione a rappresentante del Partito radicale al Parlamento europeo.Tortora mantiene la sua carriera fino al 1982, lavorando per la RAI in programmi come Portobello e L’altra campana 1980.
e per Antenna 3 Lombardia, prima di passare a Retequattro per condurre Cipria e, insieme a Pippo Baudo, dirigere puntate per Italia parla.Il 17 giugno 1983 la Procura di Napoli arresta Tortora con l’accusa di associazione a delinquere di tipo camorrista, ponendo fine alla sua carriera.Tutti gli imputati nel processo alla cosiddetta Nuova Camorra: il pluriomicida Michelangelo D’Agostino, soprannominato la “Mano di Dio”, e il gangster Giovanni Pandico, soprannominato “Gianni il bello”;
Pasquale Barra, soprannominato “assassino di condannati” quando fu arrestato e per aver tagliato la gola, squarciato il petto e morso il cuore di uno dei dirigenti del Milan In casa di un camorrista è stato ritrovato un diario con un nome scritto a penna che in un primo momento sembra essere quello di Tortora, e accanto un numero di telefono; un nome che, ad una perizia calligrafica, risulterà non essere il suo, ma quello di un certo Tortona; nemmeno il numero di telefono risulterà essere della conduttrice.
La redazione di Portobello, sommersa di proposte da tutta Italia, ha smarrito i centrini; Pandico ricevette una lettera di scuse da Enzo Tortora e un assegno di 800.000 lire.Pandico, psicotico e paranoico, sviluppa rancore nei confronti di Tortora e inizia a inviargli lettere via via più minacciose per estorcergli denaro.Il conduttore ha trascorso sette mesi in carcere, durante i quali gli sono stati concessi tre interrogatori a Lucio Di Pietro e Felice Di Persia, i magistrati inquirenti, ed è rimasto agli arresti domiciliari per motivi di salute.
Nella sua prossima autobiografia, il conduttore descriverà in dettaglio il suo tempo trascorso dietro le sbarre, incluso un sogno in cui lui ei suoi compagni di cella rubano un appartamento. Per aiutarlo nelle sue lotte legali, Enzo Tortora fu eletto al Parlamento Europeo nel giugno 1984 nelle liste del Partito Radicale.Tortora è stato condannato a dieci anni di reclusione il 17 settembre 1985, in gran parte a causa delle accuse di altri pentiti.
All’udienza del processo NCO del 26 aprile 1985, il pubblico ministero Diego Marmo dichiarò: “Il Parlamento europeo ha respinto all’unanimità la richiesta di autorizzazione a procedere contro l’eurodeputato Enzo Tortora per oltraggio a magistrato all’udienza del 9 dicembre 1985.Secondo lui, “la camorra ha votato il suo cliente alla carica, e ora è un deputato!”La decisione del PE è accompagnata da una spiegazione che include, tra l’altro:
In questo caso, più che un sospetto, c’è la certezza che, all’origine dell’azione penale, ci sia l’intenzione di nuocere all’uomo e al politico. “Il fatto che un organo giudiziario voglia incriminare un parlamentare per aver protestato contro un reato commesso contro di lui, i suoi elettori e, in ultima analisi, il Parlamento a cui appartiene”, scrive l’autore.Per rimanere agli arresti domiciliari, ha rinunciato alla sua immunità parlamentare e si è dimesso dalla carica di eurodeputato il 31 dicembre 1985.
Il processo per calunnia contro Enzo Tortora iniziò il 15 settembre 1986, e in quella data la Corte d’Appello di Napoli lo assolse in toto dopo aver smontato in tre parti le accuse di camorra: secondo i giudici, infatti, gli accusatori del presentatore – quelli legati a clan camorristici – hanno reso dichiarazioni mendaci al fine di ottenere una riduzione della pena, mentre altri non legati all’ambiente carcerario avevano lo scopo di farsi pubblicità.
Così il giudice Michele Morello spiega il suo lavoro investigativo che ha portato all’assoluzione del noto conduttore televisivo in un’intervista concessa al programma La Storia siamo noi, in una puntata dedicata esclusivamente al caso Tortora:Abbiamo ricostruito ciò che è accaduto lavorando a ritroso dalla dichiarazione più recente alla prima, e abbiamo scoperto che le dichiarazioni erano arrivate in modo sospetto. Sulla base del primo abbiamo potuto ricostruire che i due testimoni erano stati presenti contemporaneamente alla caserma di Napoli, inducendo il secondo teste a fare una propria dichiarazione.
personalità, autore televisivo, conduttore radiofonico, attore, giornalista e politico in Italia.È ampiamente considerato come uno dei pionieri della televisione italiana grazie al suo lavoro in spettacoli come La Domenica Sportiva e l’innovativo Portobello. Porta il suo nome anche il “caso Tortora”, drammatico esempio di ingiustizia in cui si trovò coinvolto. Il 17 giugno 1983 Tortora fu arrestato con l’accusa di associazione camorristica e traffico di sostanze stupefacenti dopo che il gip,
magistrato Giorgio Fontana, aveva ricevuto accuse da soggetti con precedenti penali secondo cui Tortora era coinvolto in gravi reati ai quali si dimostrò poi del tutto estraneo.Sette mesi dopo, nel gennaio 1984, fu rilasciato; tuttavia, il 17 settembre 1985, fu condannato a dieci anni di reclusione per mano dei pm Lucio Di Pietro e Felice di Persia . Il 15 settembre 1986 la Corte d’Appello di Napoli ne ha accertato l’innocenza e lo ha scarcerato; la sentenza è stata confermata dalla Corte di Cassazione l’anno successivo.