Claudia Cretti Incidente

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Claudia Cretti Incidente – La grande forza di carattere di Giandonato Morra fu infine vinta dalla malattia, che lo portò alla prematura scomparsa. La sua scomparsa all’età di 64 anni ha portato via più di un semplice amico; ha portato via anche una persona di immenso spessore, sia personale che politico.

Morra era lì per la sua famiglia e gli amici, molti dei quali condividevano il suo interesse per la politica e cercarono la sua guida fino alla morte, nonostante la brutta malattia, che peggiorava di mese in mese.

Pur essendo nato a Cerignola, la sua famiglia e la signora che ha sposato e con cui ha avuto figli, Fausta Balducci, hanno fatto sentire Teramo come a casa. Amava Teramo e il paesaggio che la circondava più di chiunque altro. La sua formazione scolastica era iniziata fuori Teramo, ma ora si era trasferito lì per esercitare la professione legale insieme all’amico e collega Pasquale Tiberii all’ombra del Duomo.

Aderì alle prime luci dell’alba ai gruppi giovanili del Movimento Sociale Italiano e non se ne andò più, trascorrendo tutta la vita come esponente dell’ala destra del partito, dove difese e visse strenuamente gli ideali della regione, rimanendo aperto al confronto interno ed esterno. partito e servì da precursore alla trasformazione che alla fine diede origine ad Alleanza Nazionale e Fratelli d’Italia.

Morra era benvoluto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con il quale mantenne stretti contatti durante i suoi numerosi incarichi di assessore, consigliere comunale, assessore al Parco del Gran Sasso Laga, assessore al Ruzzo e, da ultimo, difensore civico regionale.

I suoi elevati standard morali, i suoi grandi pensieri e le sue attività furono notati e ammirati da tutti, compresi quelli che non erano d’accordo con le sue opinioni politiche. I sindacati di sinistra hanno ormai riconosciuto il valore degli esiti portati a casa, in particolare dall’assessore regionale ai Trasporti.

Candidato centrista alle elezioni del sindaco del 2018, è stato battuto al ballottaggio da Gianguido D’Alberto nonostante avesse fatto campagna elettorale su una piattaforma per unire l’alleanza di centrodestra che si era fratturata dopo la caduta della giunta Brucchi.

Giandonato era benvoluto da molti per il suo portamento raffinato e la sua innata empatia. Se ne va Giandonato, uomo dalle caratteristiche eccezionali e insostituibili. Un orso lo raggiunge e in quell’abbraccio sente il calore di un’amicizia che dura da quarant’anni.

Domenica 6 agosto, alle ore 19.30, si terrà una veglia funebre presso l’impresa di pompe funebri Petrucci Carlo di Villa Pavone, e lunedì 7 agosto, alle ore 15.30, si svolgeranno le esequie in Duomo. Difensore civico ed ex assessore durante la giunta Gianni Chiodi, Giandonato Morra, è morto all’età di 64 anni. La sua modestia e gentilezza ne hanno fatto un fulgido esempio di conservatorismo abruzzese e gli hanno fatto guadagnare il rispetto mondiale.

La città di Teramo lo adottò da bambino, e lì crebbe anche se era nato a Cerignola. Ma la politica è sempre stata il suo vero amore. Dopo essersi affermato come militante di Alleanza Nazionale, aderì a Fratelli d’Italia e si guadagnò rapidamente l’ammirazione dell’attuale premier di Roma, Giorgia Meloni, oltre che del grande pubblico.

La sua bellezza è stata elogiata sia dai liberali che dai conservatori. Ha lavorato sia come direttore di Ruzzo Reti che come commissario del Parco del Gran Sasso. È stato candidato sindaco di Teramo alle elezioni del 2018.

Fausta, sua moglie ei loro figli, Raimondo e Cristiano, sono tutto ciò che ha lasciato. I funerali inizieranno alle 15:00 presso la camera mortuaria Petrucci Carlo di Villa Pavone, Teramo.

L’assenza ha attirato una grande folla e sono attese altre persone man mano che la voce si diffonde. Marco Marsilio, presidente della regione, ne ha avuto uno dei primi. Non è la morte di un politico di grande spessore e carriera che piango stasera, ma la perdita di un amico. Giandonato Morra era così coerente e corretto in Abruzzo che anche i suoi avversari politici lo rispettavano.

Abbiamo imparato molto dallo sforzo che dimostra costantemente e useremo questa conoscenza per fare un lavoro migliore in futuro. Estende le sue condoglianze alla moglie e ai figli, dicendo: “Alla sua famiglia, il mio abbraccio personale e quello di tutto il consiglio regionale”.

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Mi dispiace per la famiglia e gli amici dell’avvocato Morra. L’uomo è estremamente prezioso per l’organizzazione.Dice invece il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri: “Il suo ultimo incarico di difensore civico della Regione Abruzzo, che ho avuto l’onore di avvallare firmando l’atto di nomina nel Confermata per il 2021 la serietà e la prontezza in materia giudiziaria e amministrativa.

Era solito partecipare a tutte le riunioni del consiglio nella sua regione fino a poco tempo fa.Ma la sua salute è improvvisamente peggiorata, quindi non può uscire di casa. Negli ultimi tempi c’è stata “fortezza di giustizia e consiglio per tutti i cittadini abruzzesi che si sono avvalsi della competenza del suo ufficio”.

L’imprevisto della notizia mi colse completamente di sorpresa. Ciò significa che Giandonato Morra ha lasciato i locali. In un Facebook pagost, il sindaco Carlo Masci dice: “Non avevo idea che fosse malato, ero scioccato”. Ho avuto il privilegio di servire con lui nel consiglio regionale di Chiodi dal 2009 al 2014, ed entrambi abbiamo vissuto gli alti e bassi che derivavano da quella posizione.

Non perdeva mai la calma, eppure aveva una grande, insolita decenza e sembrava essere stato modellato in un’epoca passata in cui i gentiluomini d’intelletto governavano il mondo. Sia io che Abruzzo oggi abbiamo subito la perdita di un caro amico. Era un gran signore che aveva un accento pugliese nonostante fosse cresciuto in Abruzzo.Per favore accetta le mie più sentite condoglianze a nome della mia famiglia.

Pietro Quaresimale, politico regionale di Teramo, sente il dolore della città. Nella sua lettera, afferma, “desidero esprimere i più profondi sentimenti di amicizia e solidarietà alla famiglia Morra per la scomparsa di Giandonato”.

Il lavoro che Giandonato ha svolto come avvocato e amministratore pubblico a Teramo, in Italia, è stato guidato da un elevato standard morale, ed è questo standard che tutti dovremmo sforzarci di emulare.

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