Ezio Bosso Figlia Alessandra – Persone come Ezio Bosso non sono rare. Era estremamente perspicace e intelligente e aveva il dono di condividere il suo entusiasmo per la musica e la vita con gli altri. La sua prematura scomparsa all’età di 48 anni ha lasciato un vuoto enorme. Ben presto, il giovane il cui amore per le sette note lo avrebbe portato a diventare uno dei direttori d’orchestra più acclamati e conosciuti al mondo si ispirò a loro.
Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il più importante è il Green Room Award australiano. In molti si sono occupati del caso di neuropatia motoria multifocale di Ezio Bosso, una malattia autoimmune e neurodegenerativa che rientra tra i disturbi dei motoneuroni, e che gli è stata diagnosticata nel 2011.
I nervi motori, a differenza dei nervi sensoriali, sono colpiti da questa malattia, quindi i pazienti sperimentano debolezza e perdita di forza. Ciò rende difficili anche i gesti quotidiani più semplici e, per lui in particolare, suonare il pianoforte.
Ezio Bosso ha dichiarato durante la Fiera del Levante di Bari: “Se mi ami, smettila di chiedermi di sedermi al pianoforte e suonare”. Non posso dare credito alla musica perché due delle mie dita non funzionano più e il dolore è insopportabile. Smetterò di dirigere un’orchestra una volta che avrò accettato il fatto di non poterla più dirigere.
La malattia era progredita al punto da ostacolare la sua capacità di usare le mani nel settembre di quest’anno, ponendo fine alla sua carriera di pianista. Dalla primavera del 2017 Bosso è ambasciatore e testimone internazionale dell’Associazione Mozart 14”. Alessandra Abbado, figlia di Claudio e responsabile di questa istituzione, porta avanti gli ideali sociali ed educativi del padre.
Non sono stati offerti tributi o onori pubblici a questo talentuoso creatore scomparso durante la crisi del Covid-19. L’urna contenente le ceneri di Ezio Bosso è stata tumulata al Cimitero Monumentale di Torino nell’anniversario della sua morte. Non c’è miglior maestro del corretto ascolto della musica classica. Non ascoltare gli altri è, secondo me, un grosso problema nella nostra società . Ecco perché deve essere in prima linea in ogni sana politica.
Con la sua scomparsa, Ezio Bosso ha portato con sé un direttore d’orchestra, pianista e campione di Beethoven capace di affascinare un pubblico di decine di migliaia di persone con la musica di Beethoven in uno stadio. Diceva sempre: “Se non sono accanto alla mia orchestra, se non produco musica, mi sento male”. Era così ossessionato dalla musica che senza di essa si è sentito male fisicamente. Il torinese Maestri, 48 anni, è morto improvvisamente ieri sera nella sua casa di Bologna a causa dell’escalation dei disturbi che lo affliggevano da anni.
Sia i suoi parenti professionali che quelli personali hanno richiesto la privacy in questo momento. Si dice che un magnifico repertorio classico, al quale ha dedicato la sua vita e che ha occupato i suoi pensieri fino alla morte, sia il modo più bello per ricordarlo. I funerali si svolgeranno in assoluta riservatezza.
Dopo aver rinunciato a suonare il pianoforte l’anno scorso a causa di una malattia, Bosso è riuscito ad attirare nuovi ascoltatori assumendo il ruolo di direttore d’orchestra. Aveva la capacità di innescare incendi che risuonavano come musica. La musica è qualcosa in cui tutti dovremmo sentirci investiti. Chi occupa posizioni di potere in realtà non ne è il proprietario.
Non esiste un universo del “sa” e del “non fare” in cui qualcuno risiede. Appena salito sul palco, le barriere tra orchestra e pubblico si sono disintegrate. L’importanza della musica crebbe e ben presto anche coloro che erano stati esclusi dalle manifestazioni accademiche poterono apprezzarla.
Nell’ultimo anno ha diretto numerosi ensemble e la sua Europa Philharmonic in tutta Italia, dove ai suoi concerti hanno assistito complessivamente oltre 100.000 persone.Dopo aver debuttato professionalmente con l’orchestra Costanzi a soli 13 anni, era tornato a Roma per il suo ultimo appuntamento dell’anno all’Accademia di Santa Cecilia.
In vista del 250° anniversario della nascita del genio di Bonn nel 2020, il pubblico ha applaudito il suo trionfale ritorno al Parco della Musica, dove ha eseguito opere di uno dei suoi compositori preferiti,Beethoven, tra cui la Quinta e la Settima Sinfonia.
Per celebrare il 150° anniversario di Roma come capitale, è tornato all’inizio di febbraio per dirigere un concerto con Andrea Bocelli e Gigi Proietti al Teatro dell’Opera della città .Uno dei suoi compiti più audaci è stato trasmesso in diretta sulla rete televisiva italiana RaiTre a giugno e di nuovo il giorno di Natale 2019 nei panni di Maestri, autore, direttore d’orchestra, divulgatore e provocatore, tutto allo stesso tempo.
Il suo modo di vivere si rifletteva in “quale storia è musica” che ascoltava. Il futuro Fiorello della musica classica dichiarava: “Suono, scherzo, per me immagino una strage ma dimostrerò dal vivo l’effetto che fa, la tempesta emotiva che le note scatenano quando ti colpiscono in pieno”.
E poi c’è stata l’esordio dei Carmina Burana all’Arena di Verona l’11 agosto 2016; il concerto ha registrato il tutto esaurito in modo clamoroso da parte di 14.000 fan ed è stata annunciata un’esibizione bisr quest’estate; questo nel pieno dell’emergenza Covid, con il coro che si esibiva “come se abbracciasse i musicisti”.
Bosso ha studiato con sterreicher e Streicher a Vienna e da allora la sua carriera è decollata. È direttore musicale della Stradivari Festival Chamber Orchestra, Sony Classical International Artist e direttore artistico permanente dell’Europa Philharmonic Orchestra.È stato nominato Steinway Artist nel febbraio 2018.
Alessandra Abbado, figlia dei Maestri Abbado, è l’attuale presidente dell’Associazione Mozart14, di cui Ezio Bosso è stato Testimone e Ambasciatore Internazionale.In occasione dell’evento “Grazie Claudio” del gennaio 2019 in occasione del quinto anniversario della scomparsa dei Maestri Abbado, ha guidato e suonato un gruppo di musicisti provenienti da tutto il mondo vicini ai Maestri Abbado.
Tra le orchestre da lui guidate c’è l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna,da lui diretta come Direttore Principale Ospite e che ha portato allo strepitoso successo nel teatro cittadino nel dicembre ’16 e in Piazza Maggiore davanti a oltre 10.000 persone per l’Apertura del G7 Ambiente. .