Giovanni Sallusti Fratello Di Alessandro – La morte di un comasco che svolgeva un importante ruolo di supporto al di fuori della politica è un duro colpo per il governo Meloni. Oggi è stato messo a disposizione un portavoce del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, Giovanni Sallusti. Solo a novembre Sallusti iniziò a lavorare lì. È così per questo. Le dimissioni sono dichiarate in una lettera professionale, scritta con inchiostro nero su carta bianca, e danno “motivi personali e familiari” per la partenza.
Ufficialmente non c’è nessun caso politico,nonostante il messaggio di Valdtara sia stato al centro di accesi dibattiti, come il pestaggio all’esterno del liceo fiorentino e le successive rabbiose dichiarazioni del ministro contro la circolare inviata dalla stessa dirigente scolastica.
Sallusti “continuerà a collaborare come consigliere del ministro”,si legge con forza nel messaggio. Il giornalista, originario di Como, in Italia, ha firmato nuovamente per Libero dopo aver lasciato il suo precedente datore di lavoro.
Mentre l’Ordine e Il Giornale erano all’apice della loro fama, Comasco, nipote di Alessandro Sallusti, guidava la penna di Libero. Il suo esordio arriva nel 2007. Per questo decide di tornare a Libero. Contestualmente alla pubblicazione di Politically Correct: The Democratic Dictatorship nel 2020, ha anche fondato e curato la testata online L’Intraprendente.
Per molti anni, l’azienda di Eiden ha lavorato come consulente politico. Da Giorgia Meloni a sinistra a Barbara Minghetti e gli ultimi Comuni comaschi a destra, ha consigliato politici di ogni schieramento politico.
Quando Marco Livore Travaglio ha letto il titolo dell’articolo di Giovanni Sallusti su Libero, è impazzito. Il direttore del quotidiano Fatto ha preso atto del meraviglioso Giovanni proprio in base al suo cognome, che gli ha dato modo di raccontare una delle sue tipiche barzellette. Altre cose che potresti approfondire: Travaglio ha criticato Salvini dicendo: “Se tocchi i magistrati…”
Il titolo del nostro giornale del 14 luglio “Omrai l’amore lo fanno solo i fascisti” è stato così eccezionale che Travaglio lo ha inserito nel fregio di “Titolo della settimana”. Tra parentesi, il regista scrive: “Giovanni Sallusti, figlio di Alessandro, Libero 14.7).” Le conseguenze sono tragicamente evidenti.
Il 2 febbraio 1957, nella città svizzera di Como, Alessandro Sallusti entrava nel mondo. Terminati gli studi universitari nel 1981, entra nel campo del giornalismo e, sotto la guida di Indro Montanelli, inizia la sua carriera a “Il Giornale” l’anno successivo. Successivamente ha lavorato per il quotidiano romano Il Messaggero, la rivista cattolica Avvenire e il Corriere della Sera. All’interno della potente famiglia Sallusti è scoppiata una guerra civile.
Il nipote di Alessandro Sallusti ha parlato con L’Intraprendente del giorno in cui Silvio Berlusconi ha promesso fedeltà al governo di Giuseppe Letta. Subito dopo la “s” del Cav è comparso un articolo di Giovanni Sallusti intitolato “Berlusconi tradisce”.
Oggi, 2 ottobre, il figlio Alessandro ha fatto pubblicare sulla stampa un saggio dal titolo “Alfano trasdisce”. Tuttavia, non vi è alcun collegamento tra i due problemi. Questo è un rimaneggiamento dello stesso vecchio predicato. Invece le fila di Sallusti mostrano quanto tempo sia passato tra lui e il nipote.
Poi si è trasferito a Venezia e ha accettato un lavoro come vicedirettore del giornale al “Gazzettino”. L’ex capo del quotidiano “Provincia” di Como, oggi capo del quotidiano di centrodestra “Libero”, è stato un tempo condirettore e poi capo del quotidiano “Provincia”. Si è dimessa da caporedattore del tabloid milanese nell’agosto 2008 ed è subentrata alla guida del settimanale “L’Ordine”, precedentemente edito dalla Curia di Como.
Giovanni ha criticato aspramente il Cav quando ha ceduto alle richieste dei colombi per la fiducia a qualunque costo, mentre Alessandro ha definito Alfano il “capo dei traditori che darà voti alla sinistra”. Berlusconi ha sbagliato qui.
La domanda: “Perché questo titolo?” Domande Sallusti Giovanni. quanto a quest’ultima domanda, “perché questa acrimonia davanti al tribunale dell’opinione pubblica”, hanno risposto, “non siamo mai stati, nella nostra breve vita, cortigiani acritici di Berlusconi”.
Non sono sicuro di quale sia la logica alla base di ciò. Saremo brevi: Il Giornale è una delle testate più prestigiose al mondo e un giornale particolarmente berlusconiano.Quando il percorso professionale dell’autore cambiò radicalmente in direzione di Negri, i suoi colleghi iniziarono a riferirsi al suo normale quotidiano come un “Alfano tradisce”. Sia grammaticalmente che praticamente erano liberi di farlo.Ma alla fine Giovanni fa eco alla valutazione di Alfano e lo definisce un “mezzo leader”:
Al centro del più grande Paese statalista del mondo, patria delle imprese e della produzione di beni, il grido di Forza Italia del “raduno liberale in nome del carro neodemocristiano nel contesto di un governo stretto attorno arisuona il principio di immobilità”. Alfano ha voluto trasmettere i concetti essenziali alla base di Forza Italia.
Nel 2009 è iniziata la produzione delle puntate di “Mattino Cinque” di Alessandro Sallusti per Canale5. Anche se sta per lasciare l’incarico di direttore dell'”Ordine”, lavorerà con Vittorio Feltri come condirettore del programma di Canale5 “Giornale”, e continuerà a servire come redattore dello spettacolo.
Feltri è stato promosso a caporedattore del settimanale milanese La Repubblica dalla posizione di direttore editoriale nel settembre 2010,ma alla fine ha lasciato per assumere la direzione del quotidiano rivale “Libero” a seguito di un disaccordo con Sallusti.
Un nuovo leader è emerso dall’ombra per prendere il controllo della balena bianca, celebrata per la sua longevità negli ultimi 450 anni.La notizia si è diffusa a macchia d’olio: la cavalleria ha conquistato l’ultima frontiera.L’elezione annuale del tributo Montino è aperta solo ai residenti permanenti dello Stato e del Para-Stato.
Dopo anni in cui si è affermato come giornalista rispettato e affidabile, Alessandro Sallusti è stato promosso amministratore delegato de Il Giornale nel 2010.Lo faceva regolarmente dal 1987,quando ha iniziato a fare volontariato presso Il Messaggero, Avvenire e il Corriere della Sera.Si tenga presente che ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità, tra cui quello di vicedirettore al Gazzettino di Venezia e alla Provincia di Como.
Assumendo il reato di aggressione privata commesso nei confronti di Emma Marcegaglia, capo di Confindustria, la Procura della Repubblica di Napoli ha avviato nel novembre 2010 un procedimento penale nei confronti della giornalista lombarda.