Giovanni Sallusti Giornalista Wikipedia – Ha lavorato come giornalista e saggista, e ora è senior partner della società di pubbliche relazioni Idein Communication. Ha collaborato con “Libero”, dove ha lavorato come garzone di bottega nel 2006, “nicolaporro.it” e “La Provincia”, tutti sotto la guida di Vittorio Feltri. Ha collaborato con Libero, L’Ordine di Como e Il Giornale, dove ha lavorato come redattore e, in quello che è stato probabilmente il ruolo più faticoso della sua vita, ha curato il supplemento culturale di Vittorio Sgarbi.
Ha ideato e curato il funzionamento della testata startup lintraprendente.it. Oltre a Unione Europea Historica Edizioni, 2019 e Il liberale che non c’è Castelvecchi, 2015, è coautore dei volumi Contagio rosso Historica Edizioni, 2020. Ha seguito le elezioni a un’ampia gamma di livelli, da quello nazionale a quello municipale. L’uomo a cui dobbiamo la nostra libertà, Winston Churchill, sarebbe schiacciato dal politicamente corretto di oggi, ama pensare.
Conflitto all’interno della famiglia Sallusti. Nel giorno in cui Silvio Berlusconi dà la fiducia al governo Letta, Giovanni, nipote di Alessandro Sallusti, direttore de L’Intraprendente.it, attacca lo zio. Il “sì” dei Cavs al premier ha titolato “Berlusconi tradisce” di Giovanni Sallusti. Un po’ come lo zio Alessandro, protagonista dell’articolo di giornale intitolato “Alfano tradisce” uscito oggi, mercoledì 2 ottobre. I due argomenti, però, non potrebbero essere più diversi.
È lo stesso predicato. Tuttavia, c’è un abisso tra zio e nipote quando si tratta di titoli di casa Sallusti. Mentre Giovanni condanna con forza il Cav per aver ceduto alle richieste di fiducia dei colombi, Alessandro condanna Alfano come “il leader dei traditori che darà voti alla sinistra” in questo derby sallustiano. Un tradimento di Berlusconi. Perché questo termine, spiega l’autore Giovanni Sallusti: per l’amarezza di una corte un tempo speranzosa ma ora delusa.
Certo, perché diavolo no. Perché non ripristinare il nome di un quotidiano palesemente più berlusconiano del Giornale, ci hanno chiesto qui. Il telegiornale del mattino titolava “Alfano tradisce”, dai suoi ex colleghi di via Negri, dove l’autore ha anche lavorato. “Alfano mezzo leader” – Giovanni però prende di mira anche Alfano, etichettandolo come “mezzo leader”: in nome del neocristiano che fluttua all’interno di un governo stretto attorno al principio di immobilità, ad eccezione dei due tipicamente italiani: tax & trascorsa, Alfano si apprestava a tradire le ragioni fondanti ottocentesche di Forza Italia,
la sua splendida anomalia, ahimè troppo spesso ipotetica, di un assembramento liberale dentro il Paese più statalista che ci sia, l’urlo delle imprese e del tessuto produttivo. C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora. Ha tradito tutti, il Cav sente finalmente la sua raffica finale. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino Enrico Letta, ndr, e lo sanno.
il grido delle imprese e del tessuto produttivo, all’insegna del neodemocristiano, aleggia dentro un governo ammassato intorno all’idea dell’immobilità, con i due movimenti tipicamente italiani che sono il fisco e la spesa. C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora. Ha tradito tutti, il Cav sente finalmente la sua raffica finale. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino Enrico Letta, ndr, e lo sanno. il grido delle imprese e del tessuto produttivo,
all’insegna del neodemocristiano, aleggia dentro un governo ammassato intorno all’idea dell’immobilità, con i due movimenti tipicamente italiani che sono il fisco e la spesa. C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora. Ha tradito tutti, il Cav sente finalmente la sua raffica finale. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino Enrico Letta, ndr, e lo sanno.
tassazione e spesa pubblica. C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora. Ha tradito tutti, il Cav sente finalmente la sua raffica finale. Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino (Enrico Letta, ndr), e lo sanno. tassazione e spesa pubblica. C’era voglia di una nuova Balena Bianca a guidare la carica, una figura come Angelino, Lupi o Formigoni che potesse catturare i riflettori per un quarto d’ora. Ha tradito tutti, il Cav sente finalmente la sua raffica finale.
Le persone che non si affidano allo Stato e al parastato non possono votare ancora Montino Enrico Letta, ndr, e lo sanno.Como, nato in Italia wletterato e giornalista. Giornalista dal 1981, ha collaborato, tra gli altri, con Il Giornale, Il Messaggero, Avvenire e il Corriere della sera; è stato anche direttore de La Provincia Como e vicedirettore de Il Gazzettino di Venezia. Dopo un anno come condirettore con V. Feltri, nel 2010 assume la carica di amministratore unico de Il Giornale e rimane in tale ruolo fino al 2021, anno in cui si dimette per diventare amministratore unico di Libero.
È apparso in programmi popolari tra cui Ballar Raitre, In Onda La7 e Mattino Cinque Canale 5 ed è ben noto ai telespettatori. Suo zio, Biagio Sallusti, era tenente colonnello del Regio Esercito, entrato nella Repubblica Sociale Italiana dopo la fine della guerra e successivamente fucilato dai partigiani per aver presieduto il Tribunale speciale che emise la condanna a morte del partigiano Giancarlo Puecher Passavalli. Sallusti è nato nel 1957 . ha collaborato con Indro Montanelli al Giornale prima di passare a Il Messaggero, Avvenire e Corriere della Sera.