Papà Di Tananai

Spargi l'amore
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Papà Di Tananai – Anche se “Brividi” di Mahmood e Blanco ha vinto il Festival di Sanremo, Tananai è arrivato a un triste 25° posto, la sua canzone “Occasional sex” sta rapidamente diventando un inno nazionale in Italia.Nella puntata odierna di Interpodcast abbiamo parlato con il cantautore milanese classe 1995.

che si esibirà dal vivo il 16 e 23 maggio al Fabrique di Milano, e il 18 maggio all’Atlantico di Roma. Tananai ha aggiunto: “L’Inter mi ha abituato alla sofferenza”, nonostante le cose andassero a gonfie vele da tempo. Mio padre è sempre stato un grande tifoso dell’Inter, ma mia madre e la mia fidanzata sono entrambe tifose del Milan. .

La coppia Brozovic-Barella è la mia preferita in campionato in questo momento. Il mio momento sportivo preferito è stato il ritorno in semifinale di Champions League contro il Barcellona nell’anno in cui vinse il Triplete, grazie a un’incredibile parata di Julio Cesar su Messi. Quando pensi che potrò andare allo stadio?

Mercoledì sera sarò a San Siro per vedere l’Inter sfidare il Liverpool”. Il paese di Ronciglione, città natale di Marco Mengoni, vincitore indiscusso del 73° Festival di Sanremo, non riesce a contenere l’emozione, l’emozione e Il pronunciamento sul palco dell’Ariston visto dalla piazza del paese nel viterbese è visibile in diverse riprese mozzafiato, quello che i genitori di Mengoni.

che hanno visto il figlio vincere un secondo concorso canoro del Festival delle Due Vite, non hanno potuto vivere in prima persona. Con le lacrime agli occhi, la mamma del cantante, Nadia Ferrari, aggiunge: “Grazie a tutti con tutto il cuore” mentre divampano gli applausi davanti al maxischermo allestito per assistere alla finale.In altre parole.

«È nostro! “È nostro!” mentre abbraccia il padre di Marco, Maurizio Mengoni. Borbottando: “Sono troppo emozionata, non riesco nemmeno a parlare”, ha continuato la madre. Come tutti, Marco ha fatto un grande sforzo, quindi ho sono entusiasta per lui.Insiste sul fatto che Marco non è cambiato per niente ed è j proprio com’era prima.

Ogni singola persona tra il pubblico si alza in piedi alla fine dello spettacolo per cantare l’ultima canzone perché sono lì per supportare Marco. Nel frattempo, nella sua città natale, gli striscioni recitavano: “Come va, sei uscito come un re e sei tornato come un imperatore”. Dieci anni dopo la prima vittoria.

nel febbraio 2013, Mengoni torna a casa con il trofeo di Sanremo. E ha usato numeri su cui non si può discutere. Le tre giurie separate si sono accordate su un unico vincitore del Lazio. In sala stampa, televoto e sondaggi, infatti, la voce di Due Vite è stata la prima scelta. I tre giudici non erano d’accordo sui restanti quattro finalisti.

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con Mengoni che ha selezionato Ultimo, seguito da Lazza, Mr. Rain e Tananai nella votazione televisiva. Tuttavia, il sondaggio ha rilevato che Mr. Rain doveva entrare al numero uno, seguito da Lazza, Ultimo e Tananai. Questi 300 intervistati erano tutti consumatori di musica pesante, il che significa che frequentavano regolarmente concerti.

acquistavano dischi e prendevano parte ad altre attività musicali. La sala stampa ha votato Tananai, Mr. Rain e Ultimo rispettivamente primo, secondo e terzo. Lazza è arrivato secondo. La scorsa settimana, mentre cercavo di dare un senso alle canzoni in gara al 73° Festival di Sanremo.

ho letto vari punti di vista sulla stampa specializzata e ho discusso del festival con amici e colleghi. Molti vedono il quarto mandato di Amadeus come un periodo di “restauro” o “normalizzazione”, dopo un periodo in cui gli artisti, soprattutto i più giovani, hanno rischiato di più. Questa volta.

tuttavia, una mentalità più cauta avrebbe avuto la meglio. Tananai, lui stesso sorpreso dall’accoglienza entusiastica ricevuta dopo la prima esibizione di martedì sera, viene spesso citato come caso di studio, ma credo che l’analisi debba essere più correttamente focalizzata sul trend.

ed è innegabile come il Festival negli ultimi anni è andato costantemente aumentando in popolarità e prestigio. Invece di essere una rievocazione di una sfilata di cariatidi fuori dal tempo, Sanremo si è evoluto in un riflesso più vario e accurato della musica italiana contemporanea .

Anche se non tutto è incluso – dopotutto, stiamo ancora discutendo di uno degli eventi più conservatori della nostra penisola – l’incredibile abbraccio di varietà del Festival è evidente a tutti.Questa tendenza, iniziata molto prima della direzione creativa di Amadeus, è ciò che ha reso esibirsi a Sanremo meno un passo falso sociale per artisti affermati.

Ciò è in parte dovuto alla lunga fila di famosi interpreti che hanno calcato il palcoscenico dell’Ariston senza cambiare chi sono. Vale a dire: Elio e le Storie Tese, Mauro Ermanno Giovanardi, Subsonica, Afterhours, Marlene Kuntz, Zen Circus, Motta. Nessuno di loro ha eseguito il materiale più acclamato dalla critica al Festival.

ma sono rimasti tutti fedeli a se stessi, rifiutandosi di vendere o fare concessioni, oscurando così la linea precedentemente netta tra le scene musicali “mainstream” e “alternative”.Anche se i fan non hanno capito o concordato con le scelte artistiche o personali di un artista in passato, non impedisce loro di tornare una seconda volta come autore o di approfittare della serata di duetto.

Se si pensa a quanti adolescenti sono estasiati nel vedere alcuni dei propri artisti preferiti nella lista dei partecipanti, si vede come Sanremo diventi una scelta strumentale per allargare il proprio pubblico verso universi altrimenti irraggiungibili, e anche il fan non si sente più tradito se il proprio beniamino il cantante decide di affrontare la competizione.

Un Sanremo più comunitario, dove gli interpreti si alternano raccogliendo punti nell’affascinante giochino del Fantasanremo. Il fatto che nessuna donna sia entrata nella top five, nonostante fossero tante le voci femminili che meritavano di esserci, è una nota deludente, ma il giudizio delle giurie va riconosciuto in questa situazione.

Mettendo da parte il divario di genere, quest’anno è stato pieno di meravigliose esperienze musicali: abbiamo ascoltato innumerevoli composizioni straordinarie.

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