Mariolina Sattanino Che Malattia Ha – Sua madre è Lucia Borgia, giornalista, e suo padre, Giuseppe Canessa Sattanino, dirigente dell’ENI e editorialista de Il Giorno, lo ha portato spesso in Nord Africa durante gli anni della sua formazione.Ne parlano anche programmi serali di approfondimento come Samarcanda, Tempo Reale e Il rosso e il nero da lui co-creati con Michele Santoro. È stata premiata nel 1984 con il Sympathy Award, l’equivalente capitolino dell’Oscar, per il suo contributo alla società.
Nel 1994 ha iniziato a co-condurre il TG2 alle 20:30. con Michele Cucuzza e Daniela Vergara sulla seconda rete. Nello stesso anno è stata presa in giro dall’attrice Francesca Reggiani nelle puntate di Tunnel. La Reggiani l’ha interpretata come la paladina dei disoccupati, deridendo la sua dedizione alle cause care alla sinistra progressista.Ha assunto la carica di presidente dell’organizzazione Rai del Quirinale il 22 maggio 2013 e ha ricoperto tale carica fino a settembre di quest’anno.
Nel 2015 ha narrato un segmento per il programma televisivo Techetechete’. Il tempo di lettura programmato è stato esteso. Alle 19:30 venerdì 5 maggio i giornalisti Bruno Manfellotto, Mariolina Sattanino e Laura Ballio, amici e colleghi del compianto Claudio Rinaldi, autore del libro postumo “Ultimo volo della sera”- Feltrinelli, grande direttore dei settimanali italiani scomparso nel 2007, salirà sul palco della rassegna sul piacere della lettura in Piazza Magenta.
Alcuni dei libri saranno letti nelle loro versioni tradotte da Irene Grazioli Fabiani nell’ambito del dibattito. A dirigere invece le operazioni della serata sarà la giovane Ginevra Bersani.Claudio Rinaldi è stato l’unico ad aver mai diretto tutti e tre i settimanali più influenti d’Italia, facendo di lui uno dei più grandi giornalisti del Paese. Quando Lamberto Sechi, direttore dell’Europeo, vide il talento di questo giovane sconosciuto, lo reclutò fuori dal settimanale “Panorama” e lo portò all'”Europeo”, dove Rinaldi salì rapidamente alla carica di direttore.
Nel 1985 riceve una telefonata dal regista di “Panorama”, Mario Formenton. Rinaldi scopre a questo punto di avere la sclerosi multipla, ma l’editore ha ancora fiducia in lui e gli permette di continuare a lavorare. Lasciò “Panorama” nel 1990, dopo che Silvio Berlusconi acquistò il gruppo Mondadori. Nonostante l’aggravarsi della salute di Carlo De Benedetti, nel 1991 gli affida la direzione dell'”Espresso”.
Anche dopo essere stato costretto a lasciare nel 1999, Rinaldi non ha mai smesso di scrivere; ha contribuito a rubriche per riviste come Espresso e Repubblica, e ha anche aperto il suo blog, Italia Loro. Dopo il volo serale, Feltrinelli pubblica Last flight.Il narratore ripercorre la sua vita mentre naviga nel labirinto della sclerosi multipla, che ha iniziato a inghiottirlo da giovane.
Lo fa unendo parti disparate della sua vita, inclusa la sua educazione in una famiglia cattolica, il suo periodo da studente universitario, i suoi rapporti con le donne, l’educazione politica che ha ricevuto mentre lavorava come giornalista e lo stato attuale della sua salute a causa della sua malattia. Ancora cosciente, il giovane che aspirava a diventare poeta come Montale e che conquistava con disinvoltura il cuore delle donne “dialoga” con Daria, misteriosa interlocutrice in bilico tra provocazione e regola, spettinata e controcorrente, perennemente presente eppure sempre assente .
La sua malattia e il tempo pieno della sua esistenza sono legati insieme dalla presenza spettrale di Daria. Anni di lotta, lo strappo per la morte di Calabresi, il matrimonio, il lavoro sui giornali, il riflusso, i terremoti della società degli anni ’80, i salotti milanesi benestanti, il rigore dell’informazione, la stella dell’imprenditore berlunese, la fabbrica dell’obbedienza. Il narratore è commosso dalla perdita del padre, e sente la bellissima vicinanza di un maestro che ha sempre creduto nella sua eccellenza.
Questi momenti sono intervallati da gustosa ironia e dolorose aperture contemplative. Daria può aspettare se ne ha bisogno. il rigore dei dati, fiore all’occhiello dell’imprenditore berlunista, la filiera della sottomissione. Il narratore è profondamente colpito dalla perdita del padre e sperimenta la tenera vicinanza di un maestro che ha sempre creduto nella sua eccellenza. Questi momenti sono intervallati da gustosa ironia e dolorose aperture contemplative.
Finché ci vorrà, Daria può e deve aspettare. precisione dei dati, preminenza dell’imprenditore berlunista, linea di produzione per la sottomissione. È commosso dalla morte del padre, e sente la bella vicinanza di un maestro che ha sempre creduto nella sua eccellenza; il tutto detto con gustosa ironia e dolorose aperture contemplative.
“Lo straordinario rapporto che si instaura con pazienti la cui malattia non risponde più a cure specifiche e che ora sono in attesa di morire mi arricchisce personalmente e professionalmente”, afferma il medico di Loreggia. Le persone, in un certo senso, rivelano tereditare il vero sé nei loro ultimi momenti di vita.
Molte persone anziane inizialmente resistono alle cure palliative, ma una volta instaurata la fiducia, il rapporto medico-paziente diventa profondamente personale e intimo. Dopo tanto giubilo tra gli amici per il completamento della sua prima parte lavorativa, il dottor Tognolo deve ora concorrere per essere assunto dalle Uls come medico specialista a tempo pieno.