Gigi Riva Malattia – AGI è—L’ex scudetto sardo e del Cagliari Gigi Riva è morto oggi a seguito di un infarto mentre era ricoverato all’ospedale Brotzu di Cagliari. Attualmente l’obitorio ospita la sua salma. In una conferenza stampa dell’ospedale, i medici che seguivano con attenzione Riva hanno rivelato che stamattina alle 3 era stato ricoverato al pronto soccorso con una sindrome coronarica acuta.
Sorprese per l’arresto cardiaco e il ricovero di Gigi Riva
Il famoso calciatore Riva, indisposto da domenica 21 a lunedì 22 gennaio, ha fatto parte della squadra vincitrice dello Scudetto del Cagliari 1970, della Nazionale vincitrice degli Europei del 1968 e della finalista della Coppa del Mondo 1970 dopo aver giocato in Messico. Dopo essere stato trasferito al pronto soccorso, è stato sottoposto a una rapida valutazione a causa di un problema cardiaco.
Tutto è finito alle 10:30 quando viene sottoposto ad angiografia coronarica, che mostra un problema al cuore. Marco Corda, direttore del reparto di cardiologia, gli ha consigliato di sottoporsi ad un’angioplastica. Dottore, gli dice Riva: “Ho bisogno di parlarne con i miei cari, moglie e figli”. Poi ci pensa un po’.
Le circostanze attuali non sono né eccellenti né cattive, e nessuno di questi termini le caratterizzerebbe adeguatamente. Come si legge nel comunicato mattutino che descrive le sue condizioni, Riva si caratterizzava come serena, vigile e consapevole, come riportato nel bollettino. È fondamentale fornire il consenso scritto prima del trattamento di angioplastica. Non importa cosa, devi eseguire l’operazione.
Gigi Riva, dopo aver spiegato approfonditamente la situazione, compreso il suo stato di salute e le difficoltà che un intervento del genere avrebbe comportato, ha dichiarato: “Mi sono stati informati dei rischi che comportava e ho rifiutato per poter parlare con la mia famiglia”. Gli fu detto che se l’intervento non fosse stato eseguito correva il rischio di morire, quindi gli suggerii l’angioplastica. Nei giorni precedenti a martedì avremmo provato a convincerlo.
Dopo la scomparsa di Gigi Riva ha scelto di non sottoporsi all’angioplastica.
Bomber: Voglio pensarci, quindi suppongo che dovrei parlarne con i miei cari. Le ore scivolano via. Pinna, il direttore sanitario, e il direttore del reparto Corda hanno fatto capire che Riva era di buon umore. Dato che era un forte fumatore, ha anche scherzato sul fumo, che è contro le regole. Il direttore Pinna ha detto:
Un comitato multidisciplinare ha raccomandato l’angioplastica coronarica, tuttavia il paziente ha comunque scelto di non sottoporsi al trattamento. Sembrava che stesse bene durante la nostra conversazione che ho avuto con lui prima delle 6. Era spiritoso. Niente nella situazione suggeriva un peggioramento così drammatico mentre lui e sua moglie preparavano la cena.
Il campione leggianese, però, è morto dopo che era già emerso un secondo problema, molto grave. Nonostante l’emergenza improvvisa, il primario Brunello Loi ha assicurato ai pazienti che le loro condizioni sono monitorate attentamente e che si sta intervenendo tempestivamente. A fronte di una patologia rilevante, la situazione è peggiorata. Siamo corsi in emodinamica per seguire tutte le procedure necessarie praticando il massaggio cardiaco ed effettuando le manovre di rianimazione sul posto.
Quella sera, poco dopo le sette, Riva morì. Non solo il presidente Sergio Mattarella gli ha reso omaggio, ma anche la comunità calcistica italiana ha pianto la sua partenza con profondo rammarico. Purtroppo, mentre Napoli e Inter riflettevano a Riad per la finale di Superoppa Italiana, si sono sentiti brutti fischi.
La gravità della malattia coronarica è stata confermata durante la coronarografia delle 10:30. Il direttore sanitario Raimondo Pinna ha detto che quando un’équipe multidisciplinare lo ha visitato, gli hanno suggerito un intervento di angioplastica coronarica, ma il paziente ha rifiutato. Erano circa le 17:50. che Riva avvertì i primi sintomi di angina.
Le misure per la rianimazione cardiaca sono state seguite rapidamente, secondo Pinna. È stato sottoposto a un tentativo fallito di angioplastica coronarica durante la rianimazione ed è stato successivamente trasportato in sala operatoria emodinamica. Purtroppo i tentativi di rianimarlo furono vani e morì alle 19:10. Avendo al fianco la moglie, il direttore sanitario di Brotzu ha detto che Riva ha preparato la cena sereno. Questa mattina i medici gli hanno presentato un intervento di angioplastica, come ha raccontato Pinna. Il paziente trovava rilassante pensarci.
Sembrava che stesse bene durante la nostra conversazione che ho avuto con lui prima delle 6. Era spiritoso. Dopo averlo informato che i giornalisti erano interessati a conoscere il suo benessere, ha accettato di condividere alcune informazioni. Era come se nulla fosse successo ed era accompagnato dalla moglie. Sembra che le cose siano andate in discesa da lì.
Poi sono arrivati due dei bambini. Come ha affermato il professor Bruno Loi del reparto di Emodinamica, la situazione coronarica era decisamente grave. Poiché in entrambi i casi era presente una sindrome coronarica acuta, abbiamo consigliato un intervento di angioplasticaatto che, se Riva ci avesse dato il via libera, lo avremmo subito eseguito.
È un peccato che ciò non sia avvenuto. Rimandare l’operazione fino a quando il paziente non fosse stato pronto gli ha permesso di parlare della procedura con i suoi cari. Diventa più difficile intervenire quando queste condizioni possono peggiorare rapidamente. E così avvenne. Poiché l’arresto cardiaco si è verificato all’improvviso, non abbiamo avuto altra scelta che eseguire misure di rianimazione e portarlo nella sala di trattamento per il massaggio cardiaco. La riapertura delle arterie coronarie diventa estremamente difficile in queste circostanze. Anche se siamo riusciti a completarne una parte, non è stato all’altezza.
Secondo Marco Corda, primario di cardiologia, “ho cercato di convincerlo a sottoporsi all’intervento che gli avevamo proposto stamattina”. La paura, l’immotivazione e il desiderio di consultare innanzitutto la sua famiglia hanno contribuito alla sua riluttanza a prendere la decisione. Ha insistito per avere più tempo per pensarci e ho fatto del mio meglio per convincerlo che la condizione coronarica era critica e che l’angioplastica doveva essere considerata una possibile soluzione.
Era evidente per lui la gentilezza che tutta la nazione e la città desideravano per lui, ha continuato Pinna. Era impossibile intervenire senza il suo consenso scritto. Purtroppo l’operazione che gli era stata consigliata non era esente da rischi. Il suo risultato chirurgico avrebbe potuto essere identico. Mi sono anche assicurato di avvertirlo dei pericoli che avrebbero potuto portare alla sua morte. Il paziente è stato riportato in ospedale, secondo Corda, dopo aver chiesto che non venisse eseguita l’angioplastica. Lui e suo figlio avevano bisogno di una guida, così l’ho chiamato e gli ho spiegato la logica dell’operazione.
Riva ringraziò abbondantemente il medico. Le ho detto di non preoccuparsi, dicendo: “Le saremo sempre in debito”. Sì, anch’io l’ho sentito così. Il leggendario calciatore italiano Gigi Riva morì nel 1970 dopo un infarto. Oltre ad aver fatto parte della Nazionale italiana del 1970 che vinse lo storico scudetto, aveva anche vinto un Europeo e giocato la finale dei Mondiali. Non molto tempo dopo, le cose iniziarono a peggiorare rapidamente:
Ne derivarono risultati trascurabili. All’ospedale Brotzu del capoluogo sardo ha avuto un attacco acuto di sindrome coronarica mentre era ricoverato. Attualmente l’obitorio ospita la sua salma. La sua salute è peggiorata con il tempo, dicono i medici che hanno curato il celebre campione italiano. Nel cuore del Cagliari, ieri qualcosa è andato storto nell’appartamento di Gigi Riva. Inaspettatamente venne colpito da un problema di salute. Giunto questa mattina alle 3 al pronto soccorso, accompagnato dai figli, Rombo di Tuono era stato ricoverato per sindrome coronarica acuta.
La gravità della malattia coronarica è stata confermata durante la coronarografia delle 10:30. Dopo una serie di accertamenti da parte degli esperti della Cardiologia Brotzu è stato deciso un intervento chirurgico al cuore d’urgenza, nonostante all’inizio la malattia non sembrasse pericolosa per la vita. Dopo che un team multidisciplinare ha esaminato il paziente, il direttore medico Raimondo Pinna ha detto che il paziente ha rifiutato l’offerta di un intervento di angioplastica coronarica.
Gli amici intimi e la famiglia di Rombo di Tuono non hanno visto nulla di straordinario, quindi hanno nutrito speranza. La direzione dell’Arnas Brotzu ha riferito che il paziente è stabile e mostra segni di calma nel primo aggiornamento medico. Come già riferito dai medici, Riva è attualmente sotto il controllo degli specialisti sanitari che assistono la sua famiglia. Le indagini sugli elementi clinici del caso riprenderanno a breve. A seguito di ciò, lo stato di benessere e la mancanza di ansia del paziente sono stati denunciati in un bollettino dell’ospedale Brotzu di Cagliari. Sfortunatamente, ciò che accadde dopo seguì uno schema diverso.
Poiché poco dopo Rombo di Tuono si ammalò di un nuovo malore, i medici iniziarono subito a curarlo. Alle 17:50 Riva ha avuto un arresto cardiaco; ulteriori test clinici sono stati riportati in una nota di Brotzu. La diagnosi indicava che la rimozione chirurgica del cuore era il passo successivo più probabile.
Più tempo, tuttavia, non era disponibile. Secondo Pinna, i trattamenti di rianimazione cardiopolmonare sono stati prontamente somministrati. Sfortunatamente, un intervento di angioplastica coronarica che faceva parte della fase di rianimazione non è riuscito. È stato trasferito in sala operatoria emodinamica. Alle 19:10 Gigi Riva era stata dichiarata morta e i tentativi di rianimarla erano stati inutili.