Ciccio E Tore Storia – Nell’antica contrada di Gravina di Puglia, il 25 febbraio 2008, un bambino cadde in un pozzo e ne morì. Stranamente, mentre tentavano di salvare il ragazzo, i vigili del fuoco hanno scoperto i corpi mummificati di due ragazzini vicino alla base del carro armato. Ci sono molte sfumature oscure nella storia di Francesco e Salvatore, tra cui sfiducia, dubbi e sospetti persistenti.
La strada verso la fama per i fratelli minori di Gravina
Sul posto si precipitano numerosi curiosi, tra cui anche i vigili del fuoco. Anche se illeso, Michelino trema di paura. Tuttavia, sul fondo del pozzo, si possono vedere le ossa di due minorenni. Scrivo questo il 25 febbraio 2008. Le particolari condizioni fanno sembrare le ossa preservate. Pertanto, non è chiaro per quanto tempo rimarranno tali residui.
Le scarpe e una giacca rinvenute vicino al corpo offrono diversi indizi, ma l’identificazione sarà stabilita solo dopo l’autopsia. Le cicatrici sui muri lasciate dal disperato tentativo di scalare il muro della prigione testimoniano una tragica conclusione. Comunque vada, i risultati dimostreranno che le minuscole cifre di Francesco e Salvatore Pappalardi sono reali.
I fratelli, di undici e tredici anni, scomparsi dalla loro comunità due anni fa per ragioni che nessuno riesce a capire. Tragicamente, il pozzo dell’antica casa inghiottì i ragazzi, proprio come nei peggiori incubi. Potresti dirmi come è stato fatto? Hanno riportato ferite? Per andare a fondo di tutto questo, bisogna ripensare a un giorno del giugno del 2006.
All’improvviso Ciccio e Tore scomparvero.
I due adorabili ragazzi, che chiamano affettuosamente il padre “Cicco” e “Tore”, erano presenti con lui da venti giorni. Dopo che i genitori di Filippo Pappalardi si separarono nel 1997, solo di recente il Tribunale per i minorenni di Bari gli ha affidato l’affidamento dei due figli. Come risultato della sua relazione a lungo termine con il suo nuovo partner, Maria è madre di tre figli: una figlia di tre anni, due figlie adolescenti e una bambina nata dalla loro unione.
Rosa Carlucci, con l’aiuto del marito 60enne, ha ricominciato a Santeramo in Colle mentre la figlia maggiore non c’è più. Lo scorso 5 giugno, i due ragazzi sono usciti per il loro consueto gioco pomeridiano. Intorno alle 23,30 di quella notte, Filippo si recò presso il vicino commissariato di Gravina per sporgere denuncia di persona scomparsa; tuttavia, non sono mai tornati.
Le auto di pattuglia militari sono implacabili nel loro inseguimento e le possibilità che i due ragazzi sopravvivano diminuiscono di secondo in secondo. Indipendentemente dal fatto che il tempo passa drammaticamente. Secondo l’articolo, la società pugliese è stata scossa da pedofili, orchi e nomadi rapitori di bambini. Ciascun genitore inizia a sospettare dell’altro all’interno della famiglia.
Procediamo nella stessa ottica dei familiari
Le nuvole temporalesche si avvicinano al nucleo familiare, abbassando la loro lunga ombra su mamma e papà: quel papà violento e collerico. Filippo era scomparso la sera del 5 giugno, e nelle ore precedenti il suo cellulare era rimasto spento. Qualcosa che attira immediatamente l’attenzione sull’uomo in questione. Mentre aspettava con ansia notizie sui suoi figli, per qualche motivo il 41enne padre di due figli ha spento il telefono. Il 14 giugno è stato chiamato a partecipare alle indagini l’ufficiale Carlo Bui dell’Unità Analisi Crimini Violenti Anticrimine.
Secondo quanto riferito, Ciccio era un compagno di giochi dei tre bambini scomparsi ad agosto, secondo le loro dichiarazioni alle autorità. Forse i ragazzi sarebbero entrati in una battaglia di palloncini d’acqua nell’antica Piazza delle Quattro Fontane. In questo caso l’orario va dalle otto e mezza alle nove del mattino. Oltre a rimproverarlo per aver bagnato Ciccio, uno dei ragazzi dice che i loro fratelli più piccoli sarebbero saliti sulla Lancia Dedra blu del papà.
Sembra che non ci sia traccia dei fratelli minori da nessuna parte; nessun altro che ascoltava poteva garantire per loro. Contemporaneamente, nel corso delle indagini, emerge un altro terrificante sospetto. La sospettata, una ragazza di 15 anni, è stata presa in custodia il 29 agosto dopo che il compagno di Rosa l’ha aggredita sessualmente.
Indicatori nascosti di maltrattamento
Sulla base delle nostre scoperte, sospettiamo che il loro padre fosse la vittima designata del loro brutale omicidio. Il pubblico ministero Marzano ha accusato Filippo nel novembre 2007 di rapimento, due capi di imputazione di omicidio volontario aggravante un rapporto familiare e occultamento di cadavere. Filippo è stato arrestato.
Che i due fratelli minori abbiano disobbedito al padre è una scommessa sicura sull’origine della sua rabbia. Una punizione eccessiva è il presupposto su cui si basa l’inchiesta sulla morte dei fratelli minori. Il camionista ha trascorso il periodo compreso tra il suo arresto e il 4 aprile 2008 dietro le sbarre. Era stato infatti qualche settimana prima, il 25 febbraio, che nella cantina dell’antico casale erano stati perquisiti i corpi senza vita di Ciccio e Tore. Il rapporto post-mortem ha indicato che le vittime sono morte di fame dopo essersi tuffate nel pozzo, forse mentre erano impegnate in attività ricreative. Addia livello nazionale non sono stati rilevati indizi di abuso.
Soffocato dalle ferite riportate nella caduta, Ciccio è morto per primo. Dopo aver aspettato alcune ore, Tore riuscì a sfuggire per un pelo al fratello minore. Il sonno gli portò molti disturbi, tra cui emorragia interna, freddo e fame. Nessuno in quelle macerie desolate si è nemmeno preso la briga di ascoltare le grida di aiuto o di cercare i responsabili della loro creazione.
Nascosto nel quartiere storico della Puglia, questo casale fatiscente vanta un centinaio di stanze che raccontano la storia del suo passato storico. La villa rurale della famiglia Pellicciari potrebbe fungere da sfondo perfetto per un film misterioso da brividi, con la sua storia infestata, stanze segrete e abitanti altrimenti soprannaturali.
I bambini esplorano giocosamente le mura fatiscenti, usandole come parco giochi all’aperto, il tutto alla ricerca di attività paranormali. Come i fratelli Pappalardi – Cicco, Torre e Francesco – a volte da giochi apparentemente innocui nascono eventi tragici. I loro corpi furono ritrovati nella cisterna dell’antica fattoria nobiliare, trasformata in mausoleo, cinque secoli dopo la loro scomparsa. Rivelazioni segrete.
Nel rincorrere una palla, il piccolo Michele è caduto nel pozzo dell’edificio. Quando aveva bisogno di aiuto in campo, erano i suoi compagni a lanciare i segnali. Nella fretta di salvare il bambino stordito e infreddolito, i vigili del fuoco si sono tuffati nella cisterna che raccoglieva la pioggia, solo per scoprire due corpi, entrambi coperti di fango, che giacevano fianco a fianco.
Buio e silenzio avvolsero Ciccio e Tore, che erano scomparsi senza lasciare traccia. Nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo, i due fratellini sono stati visti l’ultima volta con pantaloni bianchi e maglietta arancione la notte in cui sono scomparsi. Una svolta inaspettata degli eventi! Tutto ciò che era rimasto un mistero dal tramonto del sole del 5 giugno 2006 è stato chiarito.
Come si erano svolti gli avvenimenti lungo la strada della Consolazione? Tutto è stato assemblato con lo scopo di testare una teoria. Si scopre che le aspettative erano ben lontane da ciò che realmente accadde. Alla fine abbiamo risolto il mistero dell’omicidio e nemmeno il padre dell’assassino era l’assassino. Non esisteva nulla di mostruoso o di malvagio; ciò che restava era l’enigma attorno a una catastrofe che era sfuggita alla comprensione.
All’improvviso Ciccio e Tore scomparvero.
5 giugno 2006. I ragazzi Salvatore Pappalardi, undici anni, e Francesco, tredici anni, hanno programmato di giocare fuori prima del tramonto. Filippo si è recato più tardi quella notte in questura per chiedere aiuto; lui e il suo nuovo coinquilino convivevano da tempo. Dopo il divorzio entra in contatto con Rosa Carlucci. Voleva sapere se i suoi figli erano lì dopo essersi trasferita a Santeramo in Colle con il nuovo marito, ma Ciccio e Tore erano misteriosamente scomparsi, come inghiottiti da un buco nero. Quello che è successo loro esattamente è un mistero; nessuno li aveva visti.
Le loro vite private diventano un indice pubblico di dove la verità potrebbe nascondersi tra le loro animosità mentre gli anni passano e i bambini continuano a cercare, portando Filippo e Rosa ad incolparsi a vicenda. Quei parenti “difficili” erano già circondati da un’ombra di sospetto quando cominciarono a circolare le voci in paese. Non vi è stato alcun cambiamento nella direzione delle indagini.
Il padre dei suoi figli si trasforma gradualmente nell’assassino. Aveva falsificato o non era riuscito a spiegare adeguatamente le due ore trascorse senza cellulare la notte in cui i suoi figli erano scomparsi. Chiude improvvisamente gli occhi dopo essersi preparato a cercarli telefonando, chiedendo e bussando a ogni porta.
Un inquietante caso di rapimento, due casi di omicidio intenzionale aggravati da legami familiari e l’occultamento di un cadavere coinvolgono un camionista di una compagnia di gas che viene imprigionato per il presunto abbandono dei suoi figli in un pozzo venti metri o più profondo. Fu in questa casa di pietra, che esisteva dal XVII secolo, che furono ritrovati per caso i corpi di due giovani fratelli. Circondati da completi sconosciuti, si ritrovarono in una villa di cento stanze.